LA PROFILASSI
VENEZIA Adesso si può. Pur con qualche giorno di ritardo rispetto all'annuncio del governatore Luca Zaia (doveva essere pronto tutto per lunedì scorso), da sabato notte i disabili possono forzare il portale della Regione del Veneto e prenotare la vaccinazione anti-Covid. Questo in quasi tutte le Ulss, ieri permanevano dei problemi alla 3 Serenissima, ma in linea di massima adesso i disabili possono prenotare la seduta vaccinale anti-Covid anche se il sistema non riconosce i codici fiscali. Il direttore di Azienda Zero, Roberto Toniolo, aveva confermato che si stava testando il portale e che in settimana sarebbe stato operativo. Alcuni disabili, senza aspettare l'annuncio ufficiale, hanno continuato a collegarsi giorno e notte al sito www.vaccinicovid.regione.veneto.it, scoprendo che, finalmente, la prenotazione era possibile.
I DATI
Il problema si era verificato perché la Regione si era limitata a caricare nel sistema solo i dati dei disabili ex legge 104 articolo 3 comma 3 forniti dall'Inps, ma l'Inps è competente in materia dal 1° gennaio 2010. Le persone con invalidità civile riconosciuta prima del 2010 si sono trovate così respinte: nel momento in cui inserivano il proprio codice fiscale compariva una scritta che diceva che non ne avevano i titoli, pur essendo disabili a tutti gli effetti. La Regione avrebbe potuto bypassare il problema inserendo nel sistema il codice di esenzione dei singoli disabili, tanto più che le singole Ulss hanno i dati vecchi e prima ancora ce li avevano le prefetture. Pur tentando di incrociare i dati, come detto dall'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, alla fine si è deciso di consentire lo stesso la prenotazione. Così Azienda Zero si è messa al lavoro e, da ieri, pare che tutto sia a posto. Le persone che rientrano negli elenchi contemplati dalla legge 104 potranno dunque prenotare la seduta vaccinale anche se il proprio codice fiscale non è riconosciuto. Chiaro che, poi, all'appuntamento, dovranno presentarsi con i pezzi di carta che documentano l'effettiva disabilità.
GLI ACCOMPAGNATORI
Con una circolare indirizzata alle Ulss, il direttore della Prevenzione Francesca Russo ha chiarito chi, tra accompagnatori e conviventi, ha diritto alla vaccinazione anti-Covid. Si tratta di otto categorie di persone: i conviventi dei pazienti in lista di attesa o trapiantati di organo solido; i conviventi di pazienti in attesa o sottoposti a trapianto (sia autologo che allogenico) di cellule staminali emopoietiche (Cse) dopo i tre mesi e fino ad un anno, quando viene generalmente sospesa la terapia immunodepressiva; i conviventi di pazienti trapiantati Cse anche dopo il primo anno, nel caso in cui abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l'ospite cronica, in terapia immunosoppressiva; i conviventi di pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive; i conviventi di pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; i conviventi di pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza; i conviventi di pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico. E da ultimo i familiari conviventi-caregiver che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto dei disabili gravi ai sensi della legge 104 del 1992 articolo 3 comma 3. Nel caso dei disabili è contemplata la vaccinazione di un solo caregiver. Per quanto riguarda invece i minori estremamente vulnerabili che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia di età, la circolare alle Ulss è che vanno vaccinati i relativi genitori/tutori/affidatari.
Infine, che per quanto riguarda gli accompagnatori dei soggetti che rientrano nelle fasce di età, o categorie, che sono attualmente in fase di vaccinazione (over 80 e 79-70 anni), questi possono essere vaccinati se compresi nella stessa fascia di età, nel numero di un accompagnatore per soggetto in appuntamento e compatibilmente alle dosi necessarie per l'attività in programma.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA Adesso si può. Pur con qualche giorno di ritardo rispetto all'annuncio del governatore Luca Zaia (doveva essere pronto tutto per lunedì scorso), da sabato notte i disabili possono forzare il portale della Regione del Veneto e prenotare la vaccinazione anti-Covid. Questo in quasi tutte le Ulss, ieri permanevano dei problemi alla 3 Serenissima, ma in linea di massima adesso i disabili possono prenotare la seduta vaccinale anti-Covid anche se il sistema non riconosce i codici fiscali. Il direttore di Azienda Zero, Roberto Toniolo, aveva confermato che si stava testando il portale e che in settimana sarebbe stato operativo. Alcuni disabili, senza aspettare l'annuncio ufficiale, hanno continuato a collegarsi giorno e notte al sito www.vaccinicovid.regione.veneto.it, scoprendo che, finalmente, la prenotazione era possibile.
I DATI
Il problema si era verificato perché la Regione si era limitata a caricare nel sistema solo i dati dei disabili ex legge 104 articolo 3 comma 3 forniti dall'Inps, ma l'Inps è competente in materia dal 1° gennaio 2010. Le persone con invalidità civile riconosciuta prima del 2010 si sono trovate così respinte: nel momento in cui inserivano il proprio codice fiscale compariva una scritta che diceva che non ne avevano i titoli, pur essendo disabili a tutti gli effetti. La Regione avrebbe potuto bypassare il problema inserendo nel sistema il codice di esenzione dei singoli disabili, tanto più che le singole Ulss hanno i dati vecchi e prima ancora ce li avevano le prefetture. Pur tentando di incrociare i dati, come detto dall'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, alla fine si è deciso di consentire lo stesso la prenotazione. Così Azienda Zero si è messa al lavoro e, da ieri, pare che tutto sia a posto. Le persone che rientrano negli elenchi contemplati dalla legge 104 potranno dunque prenotare la seduta vaccinale anche se il proprio codice fiscale non è riconosciuto. Chiaro che, poi, all'appuntamento, dovranno presentarsi con i pezzi di carta che documentano l'effettiva disabilità.
GLI ACCOMPAGNATORI
Con una circolare indirizzata alle Ulss, il direttore della Prevenzione Francesca Russo ha chiarito chi, tra accompagnatori e conviventi, ha diritto alla vaccinazione anti-Covid. Si tratta di otto categorie di persone: i conviventi dei pazienti in lista di attesa o trapiantati di organo solido; i conviventi di pazienti in attesa o sottoposti a trapianto (sia autologo che allogenico) di cellule staminali emopoietiche (Cse) dopo i tre mesi e fino ad un anno, quando viene generalmente sospesa la terapia immunodepressiva; i conviventi di pazienti trapiantati Cse anche dopo il primo anno, nel caso in cui abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l'ospite cronica, in terapia immunosoppressiva; i conviventi di pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive; i conviventi di pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; i conviventi di pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza; i conviventi di pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico. E da ultimo i familiari conviventi-caregiver che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto dei disabili gravi ai sensi della legge 104 del 1992 articolo 3 comma 3. Nel caso dei disabili è contemplata la vaccinazione di un solo caregiver. Per quanto riguarda invece i minori estremamente vulnerabili che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia di età, la circolare alle Ulss è che vanno vaccinati i relativi genitori/tutori/affidatari.
Infine, che per quanto riguarda gli accompagnatori dei soggetti che rientrano nelle fasce di età, o categorie, che sono attualmente in fase di vaccinazione (over 80 e 79-70 anni), questi possono essere vaccinati se compresi nella stessa fascia di età, nel numero di un accompagnatore per soggetto in appuntamento e compatibilmente alle dosi necessarie per l'attività in programma.
Alda Vanzan
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