«La fiducia si è pesantemente incrinata serve un tagliando per capire cosa fare»

Lunedì 27 Maggio 2019
«La fiducia si è pesantemente incrinata serve un tagliando per capire cosa fare»
Viceministro Rixi, la Lega in base agli exit poll è il primo partito tra il 28 e il 30% e i 5Stelle rischiano di essere sorpassati dal Pd. Adesso cosa succede?
«Queste elezioni dimostrano che la Lega è l'unica forza credibile e in grado di rafforzarsi pur stando al governo. Ci aspettiamo che le priorità che abbiamo indicato in questi ultimi mesi diventino l'agenda di tutto l'esecutivo».
Pensate di tornare a lavorare come se nulla fosse, dopo che vi hanno chiamato corrotti e mafiosi?
«Il rapporto di fiducia si è pesantemente incrinato. Per provare a risalire la china, i grillini hanno sacrificato rapporti umani e progetti costruiti insieme. Ci si può chiedere di porgere una guancia, di porgere la seconda, poi le guance finiscono e viene da chiedersi: visti i risultati, è convenuto ai grillini aggredirci in quel modo? Credo di no. La gente non apprezza chi spara sul vicino di banco, il senso della comunità negli italiani è ancora forte. Nessuno plaude il calciatore che non passa mai la palla e arriva a insultare i compagni, dandogli la colpa dei propri errori. Sono convinto che molti voti che sono arrivati a noi, sono arrivati in funzione anti-5Stelle».
Hanno sparato anche contro di lei. Di Maio ha detto che si deve dimettere se il 30 maggio dovesse essere condannato...
«Vediamo cosa succede giovedì. Io sono come un soldato, farò ciò che dice Salvini e sono pronto a lasciare. Ciò che è stato inammissibile è ciò che i grillini hanno fatto a Siri: l'hanno dimissionato senza neppure un avviso di garanzia».
Per lei potrebbe essere una liberazione non fare più il viceministro a Toninelli...
«Beh, non è facile lavorare con lui. Negli ultimi tempi poi ha proceduto a nomine, come il presidente dello Stretto, in settori che riguardano le mie deleghe senza neppure informarmi. Toninelli e i suoi hanno finito per occupare militarmente tutti posti all'interno del ministero spesso senza alcuna attenzione al merito. E questo non è né giusto, né corretto».
Infrastrutture a parte, adesso cosa succede?
«E' chiaro che bisogna fare un tagliando al governo per capire cosa si vuole e si deve fare. Gli italiani si sono espressi in modo chiaro e inequivocabile, premiando le proposte e la linea di Salvini. Certo, si tratta di elezioni europee ma sono stati i 5Stelle, nel disperato tentativo di evitare il sorpasso del Pd, a trasformarle anche in una competizione nazionale. Ebbene, tra noi e loro, gli italiani hanno scelto noi. In più agitare le Procure nelle campagne elettorali non ha mai pagato...».
5Stelle come il partito delle Procure?
«Più che altro i grillini hanno strumentalizzato le inchieste delle Procure. Invece la magistratura deve lavorare in tranquillità e non sotto i riflettori della campagna elettorale».
Nella nuova agenda di cui parla ci dovrà essere anche la riforma della giustizia?
«Senz'altro, anche perché è nel contratto di governo e pure il premier Conte si è detto d'accordo a una rivisitazione del reato di abuso d'ufficio che blocca l'attività degli amministratori pubblici».
Poi chiederete il via libera alla Tav, all'autonomia differenziata, al decreto sicurezza, alla flat tax?
«Chiederemo il sì a tutto quello che serve al Paese per ripartire. Non si farà solo la Tav, ma tutte le grandi opere pubbliche».
Non teme che i 5Stelle potrebbero implodere?
«È presto per dirlo. Mi auguro che a risultati consolidati i 5Stelle vadano bene, che venga assicurata la stabilità del governo per poter continuare. Ovviamente i grillini dovranno però assumere toni diversi, dovranno smetterla di insultare e cominciare a lavorare. Soprattutto in questo Paese non è più il tempo dei no...»».
Crede possa essere utile per la ripartenza un rimpasto? La sostituzione in corsa di ministri come Toninelli, Grillo, Trenta?
«Questo lo decide Salvini, noi non siamo il partito delle poltrone. Di certo qualche cambiamento in base alle competenze potrebbe essere utile. Questo governo se durerà quattro anni, deve avere una visione di quattro anni e deve necessariamente superare la conflittualità. Abbiamo sentito i grillini dare a Salvini del cazzaro, affermare che non lavora, etc. Ebbene, gli elettori hanno detto di pensarla in modo molto diverso e hanno chiesto a Di Maio & C. di smetterla una volta per tutte».
Alberto Gentili
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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