L'AVVIO
VENEZIA «La scuola non è di competenza delle Regioni per organici

Domenica 13 Settembre 2020
L'AVVIO VENEZIA «La scuola non è di competenza delle Regioni per organici
L'AVVIO
VENEZIA «La scuola non è di competenza delle Regioni per organici e programmazione, noi decidiamo la data d'avvio rispettando i giorni di lezione già stabiliti». Premessa d'obbligo per il presidente del Veneto Luca Zaia nel descrivere la macchina sanitaria, quella sì in carico alla Regione, già «allertata per affrontare e gestire gli eventuali casi di positività al virus» legati all'inizio lunedì delle lezioni. Quindi se le scuole hanno l'obbligo di avere un proprio referente Covid, sul fronte sanitario troveranno del personale a loro dedicato per rispondere ad ogni problematicità. Un'interfaccia scuola-sanità costruita con l'Ufficio scolastico regionale per rispondere alle esigenze di dirigenti scolastici e famiglie alle prese con il delicato momento di rientro in classe dei propri figli.
IN CASO DI MALESSERE
Cosa succede nel caso uno studente manifesti malesseri riconducibili al Covid a scuola: viene portato in una stanza riservata con la sorveglianza di personale scolastico, si avvisano i genitori che dovranno andare a prenderlo, poi contatteranno il pediatra o il medico di famiglia che deciderà se procedere con il test rapido e se questo risultasse positivo con il tampone. «Abbiamo coinvolto pediatri e medici di medicina generale - spiega l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin - ora stiamo vagliano le loro osservazione e per lunedì chiudiamo l'accordo». Spetterà loro fare i test rapidi, forniti dalla Regione, agli studenti sospetti. «Per ora - dice l'assessore - intervengono per gli studenti, ma contiamo in futuro possano fare i test anche ai loro assistiti in caso di necessità».
COMPORTAMENTI DA TENERE
Di fronte a casi di positività si procederà «per cerchi concentrici» l'immagine scelta da Francesca Russo, direttore del dipartimento Prevenzione della Regione nel descrivere l'applicazione del piano di sanità costruito sulle linee guida nazionali. «Quindi si procederà tracciando tutti i contatti - spiega - partendo dalla classe che rimarrà subito in quarantena, allargandosi ai poi a tutte le attività svolte dal soggetto positivo». A scuola studenti e personale dovranno indossare le mascherine - chirurgiche o di comunità - in tutte le situazioni dinamiche e quando non si riesce a rispettare il metro di distanziamento, non da seduti. Sono obbligatorie a partire dalla prima elementare e non in asili e nidi. In caso di studenti con problematicità che non riescono a tenere la mascherina, il docente dovrà aumentare la propria protezione usando anche la visiera. Nei momenti di ricreazione è preferibile che gli studenti consumino la merenda fermi ai propri posti e una volta concluso potranno muoversi coprendo naso e bocca.
ASILI E NIDO
Nel caso degli under sei, quando il distanziamento è impossibile, i bimbi vanno tenuti in gruppi rintracciabili e possono utilizzare solo i giochi forniti dalla scuola. Qualora portassero un oggetto da casa deve essere sanificato e usato solo dal suo proprietario. Si procede in pratica come nei centri estivi. «Se un soggetto è sospetto o positivo - conclude Russo - bisogna intervenire il prima possibile per individuare tutti i contatti ed evitare il propagarsi dei contagi». Negli asili la febbre viene misurata tutte le mattine dal personale scolastico, per le scuole di grado superiore spetterà ai genitori prima di uscire di casa. «Confidiamo sul senso di responsabilità delle famiglie» spiega Zaia nel descrivere comunque un virus che, in questa fase, sembra meno aggressivo. «Dei 2.240 positivi, sono 181 i sintomatici - dice - con un percentuale di asintomatici pari al 98%.
TRASPORTI PUBBLICI
«L'avvio d'anno è stato deciso il 14 settembre in tempi non sospetti fermi nella convinzione che le elezioni andavano fatte a luglio» spiega Zaia illustrando che i seggi si insedieranno nelle scuole sabato 19 settembre, e vi rimarranno fino a martedì 22, quindi già da mercoledì si potrebbe entrare in classe. Al personale dei seggi la Regione offre gratuito e su base volontaria il test rapido nei punti di accesso che rimarranno attivi nelle aziende sanitarie. Sul fronte trasporti i bus, affollati nelle ore di punta, procederanno all'80% della capacità e ci vorranno 500 mezzi privati per coprire il 20% degli esclusi, ma l'ordinanza non è ancora stata diffusa.
Raffaella Ianuale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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