Jesolo, mini-focolaio dal Bangladesh in dieci blindati, quattro i positivi

Martedì 7 Luglio 2020
IL CASO
JESOLO C'è chi lavora come lavapiatti o come aiuto cuoco. Non mancano nemmeno i manutentori e poi i commercianti che hanno avviato dei negozi. E tutti hanno viaggiato nello stesso aereo in cui un loro connazionale, durante il volo, ha accusato dei sintomi sospetti. Tosse abbinata a malessere. Per questo una volta atterrato Fiumicino, l'uomo è stato sottoposto al tampone, risultando positivo al Covid-19. Loro sono un gruppo di cittadini del Bangladesh, tornati in Italia, per motivi di lavoro. Per questo dieci giorni fa sono partiti dalla capitale Dacca, con un volo atterrato a Fiin umicino carico di connazionali, tutti diretti in varie parti d'Italia. Dieci quelli che da Roma hanno raggiunto la costa veneziana, tra Cavallino-Treporti e Bibione. Tutti da giorni tenuti sotto stretto controllo. Le autorità sanitarie del Lazio, una volta informate dalla polizia di frontiera, hanno infatti sottoposto a tampone il cittadino bengalese che durante il viaggio ha accusato il malessere. Doveva fermarsi a Roma e appunto è risultato positivo. Subito sono scattate le segnalazioni alle varie Aziende sanitarie interessate, compresa l'Ulss 4 che ha avviato da subito il protocollo previsto in questi casi. I dieci sono stati tutti intercettati e sottoposti immediatamente al tampone. Quattro i positivi, tre dei quali risiedono a Jesolo e uno a Cavallino-Treporti. Negativi gli altri sei, per i quali è stato disposto l'isolamento domiciliare a scopo precauzionale.
IN ISOLAMENTO
Nessuno di loro aveva ancora incominciato a lavorare, mentre l'Ulss 4 ha specificato che i quattro cittadini risultati positivi sono tutti asintomatici. Per nessuno di loro quindi è stato necessario disporre il ricovero e tutti si trovano in isolamento nelle loro abitazioni dove sono seguiti dal personale sanitario dell'Ulss 4, che quotidianamente verifica le loro condizioni. Senza dimenticare i controlli disposti dalle due amministrazioni comunali, con gli agenti della Polizia locale che più volte al giorno verificano la loro presenza in casa.
Per i dirigenti sanitari la situazione è sotto controllo. Dagli accertamenti effettuati nessuno dei bengalesi sottoposti al tampone, sia quelli positivi che negativi, ha infatti avuto contatti definiti a rischio. Nessun dubbio che il contagio sia avvenuto direttamente nel loro paese di origine o perché rimasti a contatto durante il volo con la prima persona risultata positiva. Massima inoltre la disponibilità dei datori di lavoro che in alcuni casi avrebbero loro stessi sollecitato gli esami, se necessario anche in strutture private.
L'ufficialità dei quattro bengalesi positivi al Covid, è arrivata proprio nel giorno in cui il governatore Zaia ha disposto l'obbligo del tampone per i lavoratori che arrivano dall'estero. Una questione che interessa tutto il litorale veneto, visto che ogni estate sono migliaia i lavoratori provenienti da varie parti del mondo che lavorano nelle strutture turistica della costa adriatica.
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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