Il primario rinuncia al ricorso «Disponibile alla vaccinazione»

Martedì 18 Maggio 2021
Il primario rinuncia al ricorso «Disponibile alla vaccinazione»
LA DECISIONE
BELLUNO «La presente per informarvi di aver già comunicato al legale la mia volontà di rinunciare al ricorso proposto, nell'interesse oltre che mio di altre persone, nei confronti di questa azienda, e così la mia decisione di ritirarmi da qualsiasi azione riguardante l'obbligo di vaccinazione per gli esercenti le professioni sanitarie come previsto da decreto legge 44 del primo aprile». Ha preso le distanze, Sergio Bissoli, primario di Medicina Nucleare all'ospedale di Belluno, dal ricorso a cui aveva preso parte insieme ad altre 61 persone (medici, infermieri e oss) per affermare il diritto di scegliere se vaccinarsi o meno. Lo ha fatto ieri pomeriggio con una lettera inviata al direttore dell'Ulss Dolomiti Maria Grazia Carraro e al presidente dell'Ordine dei medici e degli odontoiatri di Belluno Stefano Capelli.
LA RETROMARCIA
«Tengo a precisarvi e a sottolineare si legge nelle righe successive che non sono contrario alla vaccinazione prevista dalla legge e intendo ovviamente prestare ossequio, come ho sempre fatto, a tutte le disposizioni di legge ed in particolare vigenti in materia sanitaria». Un cambio di rotta netto e improvviso rispetto alle motivazioni del ricorso alla cui base, secondo il primario, ci sarebbe stato un fraintendimento. «In attesa della vaccinazione continua il dottor Bissoli avevo comunque inteso che il ricorso proposto avesse il solo scopo di chiarire i limiti e gli obblighi previsti dalla legge su questa materia, non certo quello di manifestare una mia contrarietà assoluta alla vaccinazione». Eppure proprio nella premessa di quel ricorso, l'avvocato Andrea Colle scrive che i ricorrenti «hanno scelto di rifiutare la somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech covid-19» e che «non hanno intenzione di vaccinarsi nemmeno nel prossimo futuro, fermo restando che non è dato sapere quale vaccino verrà loro offerto nel periodo post decreto». Una posizione in contrasto, da ciò che è emerso ieri: «Non risulta rispondente alla mia volontà espressa - scrive sempre Bissoli - quella di non vaccinarmi nemmeno nel prossimo futuro, intendendo anzi attenermi alle norme che sono state emanate a tutela dell'incolumità pubblica che tra l'altro è uno dei principi che mi ha ispirato e motivato nell'esercizio della mia professione che si esplica continuamente negli incarichi che mi sono stati affidati».
ALTRI DUE MEDICI
Bissoli non è l'unico medico che compare nel ricorso. Oltre a lui ci sono la dottoressa Federica Zanatta di Cure Palliative e il dottor Cosimo Damiano Smiraglia, dirigente sanitario in Psichiatria (entrambi lavorano a Feltre) che rimangono sulle loro posizioni in attesa della discussione del ricorso che avverrà il 25 maggio al Tribunale di Belluno. «Aggiungo che mi è dispiaciuto e mi ha amareggiato sottolinea il dottor Bissoli il fatto di dover constatare il rilievo mediatico che sta avendo sulla stampa la proposizione del ricorso. Mi riservo anche di valutare le conseguenze di un tale danno mediatico che potrebbe derivare». Per ora, ciò che interessa al primario è esprimere la sua distanza dal ricorso: «Ho chiesto al legale di rendere immediatamente nota nei termini e nei modi di legge la mia volontà di rinunciare per quanto mi riguarda agli atti del giudizio. Concludo ribadendo il mio fermo intendimento di adempiere alla vaccinazione».
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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