IL CASO
ROMA Nelle aziende del settore della logistica, in provincia di Piacenza,

Giovedì 24 Giugno 2021
IL CASO
ROMA Nelle aziende del settore della logistica, in provincia di Piacenza, è stato trovato uno dei focolai più importanti della variante Delta in Italia. L'azienda sanitaria ha iniziato una operazione di test di massa, rivolta a 800 possibili contatti, ma almeno in 300 non si sono presentati per i tamponi. «Stiamo attivando le forze dell'ordine locali per rintracciarli perché molti non si fanno trovare» dicono all'azienda sanitaria piacentina.
FILM
Ma è solo uno dei cluster segnalati in giro per l'Italia che raccontano come la curva generale dei contagi del coronavirus stia scendendo in modo perentorio, ma quella che specifica, che si limita a registrare la sola variante Delta, al contrario sta salendo rapidamente, lasciando pochi dubbi al fatto che diventerà dominante, come era successo in precedenza con l'inglese. Altri casi sono stati segnalati in Abruzzo, in particolare nel Teramano tra alcuni ragazzi che avevano partecipato a una festa in un locale; in Sardegna dove sono risultati contagiati 14 componenti la troupe Disney della produzione cinematografica della Sirenetta tra Trinità d'Agultu e l'Isola Rossa; altro cluster a Torre del Greco, in Campania, con 44 casi, per fortuna nessuno in gravi condizioni.
RICERCA
C'è molta attesa per l'esito dell'indagine dell'Istituto superiore di sanità che serve a valutare la diffusione attuale della variante indiana anche in Italia. L'ultimo dato, di tre settimane fa, era dell'1 per cento, ma è scontato che quanto meno siamo già al 20-25 per cento, sempre però in un contesto di bassa diffusione del virus: ieri 951 casi su 198mila tamponi, il 32 per cento in meno di sette giorni fa. Appare evidente che si ridurranno i danni vaccinando velocemente molte più persone, in particolare gli over 50 (in Portogallo segnalano che nelle terapie intensive oggi in media i ricoverati hanno 55 anni).
FRAGILI
Ieri il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso del suo intervento alla Camera, si è speso in prima persona sulla necessità di arginare la diffusione della variante Delta: «Ad oggi, nell'Unione Europea più di metà della popolazione adulta ha ricevuto almeno una dose di vaccino. In Italia la quota è quasi del 60 per cento e circa il 30 della popolazione adulta ha completato l'intero ciclo di vaccinazione. I rischi legati alle varianti, e in particolare alla cosiddetta variante Delta, ci impongono di procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità. Dobbiamo inoltre continuare a concentrarci sui soggetti più fragili, come i più anziani, che sono maggiormente a rischio di morte o di ospedalizzazione». C'è però un problema che rallenta la costruzione del muro che può fermare gli effetti della variante Delta: pesa non solo la disponibilità di dosi sufficienti, ma anche la difficoltà di convincere un numero consistente di cinquantenni e sessantenni ancora non vaccinati. A questo punto della campagna, coloro che non si sono prenotati, salvo eccezioni e particolari condizioni di salute, è perché non hanno intenzione di farlo. Ma sono rischieranno di più di tutti se la variante Delta si diffonderà in autunno.
M.Ev.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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