IL CASO
ROMA Il giuramento ci sarà solo lunedì, ma da ieri il Conte

Sabato 14 Settembre 2019
IL CASO
ROMA Il giuramento ci sarà solo lunedì, ma da ieri il Conte II è ufficialmente nato con la nomina di 42 sottosegretari, di cui 10 viceministri. Poche le donne: appena 14. Molti i meridionali, soprattutto in casa 5Stelle. E nessun toscano. Epilogo che ha innescato l'ira di Matteo Renzi. Tant'è, che in ambienti dem cresce l'allarme per una possibile accelerazione della scissione dei gruppi parlamentari.
«Spero che la decisione di escludere rappresentanti toscani non sia un modo per colpire Renzi», tuona Maria Elena Boschi. E Francesco Bonifazi, un altro arci-renziano: «Dispiace che per vendicarsi il Pd abbia cancellato tutta la Toscana dove il siamo il primo partito». Duri anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella e Simona Bonafé: «La Toscana è l'unica Regione dove alle ultime elezioni il Pd ha saputo tenere testa alla Lega. Ma la si vuole colpire per purgare Renzi».
Dario Franceschini e Andrea Orlando, che hanno condotto la trattativa con Luigi Di Maio e Vincenzo Spadafora, cadono dalle nuvole. Dal Nazareno fanno sapere che Renzi «non ha proposto alcun toscano. Si era limitato a chiedere più di due posti, minacciando di non far entrare i suoi nel governo. Ma poi alla fine Scalfarotto e Margiotta hanno accettato lo stesso...». In questa situazione, mentre Renzi esclude accelerazioni, i suoi sono sul piede di guerra: «Motivi per stare insieme ce ne sono sempre di meno. La settimana prossima qualcosa accadrà», dice un alto dirigente vicino all'ex premier, «del resto il Pd sta solo aspettando il ritorno di D'Alema e Bersani. La prova: al gruppo parlamentare dem di Strasburgo è stato assunto Davide Zoggia, un dirigente di Leu». Pausa, sospiro: «Comunque per il governo non ci saranno conseguenze. Bellanova, Bonetti, Scalfarotto, Ascani resteranno al loro posto».
Psicodramma dem a parte, la lista degli esclusi è lunga. Tra i 5Stelle non sono riusciti a entrare Emilio Carelli, Elisabetta Trenta, Barbara Lezzi, Francesco D'Uva. E tra i dem sono restati fuori Maurizio Martina, Debora Serracchiani, Walter Verini, Emanuele Fiano.
Per i partiti è tempo di un primo bilancio. Soddisfazione nel Pd: «Franceschini e Orlando sono riusciti a prendere 14 sottosegretari e 4 viceministri nonostante avessimo meno della metà dei parlamentari dei 5Stelle», dicono al Nazareno. Brinda anche Di Maio: «Il Pd voleva più posti, ma alla fine sono stati loro a cedere i tre incarichi a Leu e Maie», dice una fonte che ha seguito la trattativa.
A.Gen.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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