Giordani, appello a Roma: «Non abbandonate i sindaci, siamo noi in prima linea»

Lunedì 23 Novembre 2020
LA RICHIESTA
PADOVA «Da otto mesi noi sindaci ci troviamo ogni giorno in trincea. Non c'è solo la gestione dell'emergenza sanitaria: dobbiamo anche reggere l'urto della rabbia sociale, delle ansie e dalle legittime paure dei nostri concittadini, evitando pericolose derive». È questa la premessa che porta il sindaco di Padova Sergio Giordani a invocare un forte sostegno da parte dell'intero Parlamento. «Come sindaci - evidenzia Giordani - abbiamo bisogno di vedere una politica nazionale più unita e non dilaniata da continue liti e divisioni che poi ricadono inevitabilmente sui nostri territori contribuendo a dividere anche le nostre comunità. C'è addirittura chi trova il tempo di sdoganare o accarezzare teorie negazioniste quando noi sul territorio siamo ogni giorno a pregare i cittadini di rispettare le necessarie prudenze».
TENSIONE SOCIALE
Il pensiero va ancora alla rabbia sociale che si respira ovunque: «Moltissimi cittadini patiscono pesanti condizioni economiche che rendono il futuro più incerto. Non posso pensare davvero che l'Italia non possa permettersi alcuni mesi di tregua istituzionale e politica».
Il primo cittadino di Padova, sostenuto da una coalizione di centrosinistra, si attende ulteriori aiuti da Roma. «In questi mesi ho sentito il governo vicino in modo concreto, sono giunti a Padova milioni di euro che hanno evitato il tracollo finanziario, raggiunto il quale non saremmo stati in grado di erogare i servizi per le persone. Certo, ora chiedo con forza nuovi aiuti per far fronte alla seconda ondata e ci sarà modo di parlarne. Non importa il colore del governo - insiste - io ci avrei comunque collaborato in ogni modo anche se fosse stato di segno diverso. Siamo in emergenza nazionale, siamo come in una guerra. In Veneto i 7 sindaci dei capoluoghi che siano di destra o di sinistra stanno collaborando con Zaia e va benissimo così, insieme siamo chiamati a dare risposte ai veneti. Tutti devono seguire l'indicazione del Capo dello Stato Sergio Mattarella e collaborare».
COLLABORAZIONE
Nonostante rappresenti un Comune governato da un altro colore politico, Giordani assicura di aver «apprezzato moltissimo lo spirito costruttivo con cui Silvio Berlusconi ha teso la mano al governo e anche la risposta pragmatica del Pd. Questo è il modo di lavorare e ciò non significa che vengono meno le posizioni e i ruoli di maggioranza e opposizione, ma nelle città abbiamo bisogno di vedere questi segnali di concordia non la contrapposizione becera nell'ora più buia. C'è da stupirsi davvero ed è un Paese assai strano quello in cui qualcuno da destra ha pure accusato il Cavaliere di cercare inciuci».
«Il leader di Forza Italia - chiude Giordani - ha solo fatto quello che ci si aspetterebbe da ogni opposizione moderna di una grande potenza occidentale. Cerchiamo di guardare tutti un centimetro oltre la variazione percentuale del consenso temporaneo del proprio partito e comprendiamo appieno la gravità della situazione. Sui livelli locali rischiano di divampare incendi di malcontento e lo dobbiamo evitare a ogni costo. Chi ama l'Italia non specula sul dolore e si rimbocca le maniche per superare questa fase».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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