Cortina, giochi di potere La caccia ai voti decisivi

Giovedì 20 Giugno 2019
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E pare che a Losanna ci sarà anche il Capo dello Stato. Non in carne ed ossa, perché Sergio Mattarella dovrebbe comparire attraverso un video, ma sarà comunque una presenza importante. Il segno che la candidatura di Milano-Cortina ha l'appoggio del Governo, dell'intera nazione.
Magari qualcuno dirà che non serviva, c'era già il sondaggio commissionato dal Cio a testimoniare che i Giochi in Italia sono graditi: come reso noto lo scorso aprile dalla Commissione Morariu, l'83% degli intervistati si è detto favorevole a ospitare le Olimpiadi e si è arrivati addirittura all'87% tra i milanesi. «Il più alto gradimento mai rilevato prima in un sondaggio del Cio», era stato il commento soddisfatto del Coni. Il confronto con Stoccolma era stato impietoso: un'analoga rilevazione compiuta in occasione della visita della commissione valutatrice nella capitale svedese aveva dato un gradimento del 53%.
Eppure, tutto ciò non basta. Non basta che il dossier sia stato apprezzato. Non basta che il sopralluogo dello scorso aprile iniziato a Venezia e continuato a Cortina e poi in Lombardia sia stato un successo. Non basta che la relazione conclusiva di Morariu e dei suoi colleghi, consegnata giusto un mese prima del voto del Cio, sia stata prodiga di elogi nei confronti della candidatura italiana. Serve qualcosa di più. Perché, come ammonivano ieri dalla Svizzera, la partita si gioca su altri tavoli.
I CHIARIMENTI
Raccontano che la partecipazione del premier Conte a Losanna sarà fondamentale. Un po' come quando, a Venezia, all'inizio del sopralluogo della Commissione Morariu, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti arrivò con la lettera del Governo che si impegnava non solo ad assumersi i cosiddetti oneri indiretti (415 milioni di euro di cui 402 per la sicurezza), ma anche a farsi carico di ulteriori opere che verranno indicate dagli organizzatori. Prima c'era solo l'impegno politico, poi è arrivato quello economico. E a proposito di garanzie, Milano-Cortina sarebbe già in vantaggio sulla concorrente svedese. Risulta, infatti, che il Cio abbia chiesto chiarimenti sulle garanzie finanziarie di Stoccolma-Aare. E qui val la pena ricordare che la commissione di valutazione del Cio, nel report sulla candidatura di Stoccolma-Aare, aveva sottolineato lo scorso 24 maggio che «il comune di Stoccolma ha deciso di non firmare il contratto come città ospitante, dichiarando di poter affittare le strutture sportive necessarie per i Giochi e di poter assicurare i servizi pubblici allo stesso livello e alle stesse condizioni di qualsiasi altro evento organizzato nei confini della città. Il contratto sarebbe dunque firmato dal comune di Aare e dal Comitato olimpico svedese». Ora i dubbi ripresentati dal Cio a Stoccolma riguardano il mancato impegno di alcune istituzioni, che potrebbe mettere a rischio la copertura finanziaria del villaggio olimpico.
Tant'è, anche in questo Milano-Cortina è più «solida». Ma non basta. Ecco perché è importante che lunedì 24 giugno, quando allo Swiss Tech Convention Centre la delegazione italiana si presenterà al Comitato Internazionale Olimpico, ci sia anche Conte. Sarà la risposta di Palazzo Chigi alla decisione della principessa Vittoria di far parte della delegazione scandinava, con lo scontato obiettivo di sottrarre voti a Milano-Cortina. Ma quanti reali si faranno incantare dalla futura regina di Svezia?
TESTE CORONATE
I membri del Cio sono 95, ma i votanti sulla carta sono 87. Non voteranno i tre italiani (Franco Carraro, Ivo Ferriani, Giovanni Malagò) e i due svedesi (Gunilla Lindberg e Stefan Holm)). E nemmeno il presidente del Cio Thomas Bach. Tra i votanti ci sono teste coronate. Ed è a quelle che mira la principessa Vittoria. L'elenco comprende il principe ereditario Federico di Danimarca (al cui figlio Cristiano la principessa Vittoria ha fatto da madrina alla nascita), la principessa Anna d'Inghilterra (che è cugina della futura regina di Svezia), il barone belga Pierre-Olivier Beckers, il principe Alberto di Monaco. Alcuni, però, a Losanna non si presenteranno: il Granduca di Lussemburgo, Henry, e il principe ereditario del Bhutan, Jigyel Ugyen Wangchuck, non saranno presenti lunedì. E siccome anche la tiratrice slovacca Danka Bartekova, in quanto impegnata a Minsk nei Giochi europei dovrebbe disertare la Sessione, l'asticella da conquistare per aggiudicarsi i Giochi è scesa a 42 voti. L'Italia su chi può far conto?
LE ALLEANZE
La politica delle alleanze dipende da tanti fattori. Sulla carta Russia e Cina dovrebbero sostenere Milano-Cortina, se non altro perché l'Italia sostenne Pechino 2008. La Francia non ha preso posizione ufficiale, idem la Germania, e c'è chi teme che le baruffe politiche possano influire. O forse no, visto che i membri del Cio rappresentano il Comitato nei loro rispettivi Paesi e non viceversa, non sono cioè delegati del proprio Stato. Ergo, a influire sul voto possono essere i motivi più disparati. Ad esempio c'è chi confida che per Milano-Cortina possa pronunciarsi il membro Cio di Papua Nuova Guinea, vale a dire la signora Auvita Rapilla, la quale avrebbe confidato di amare l'Italia e lo shopping nelle nostre città. Chissà.
Certo è che per arrivare a ottenere i fatidici 42 voti tutte le diplomazie, a partire dal Coni di Giovanni Malagò, sono al lavoro. C'è chi si è attivato sulle comunità straniere presenti nelle città candidate, chi spinge sulle amicizie, chi sulle collaborazioni economiche. Un intrigo di alleanze che esula dai meri aspetti sportivi, tanto più che i Giochi si terranno fra sette anni, tanto più che da qui al 2026 tutto può succedere. Anche che, alla fine, prevalga una decisione salomica: una città nel 2026, l'altra nel 2030.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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