Botte e spari, Napoli ostaggio delle baby gang

Domenica 14 Gennaio 2018
Botte e spari, Napoli ostaggio delle baby gang
IL CASO
ROMA Questa volta la giovane vittima si chiama Gaetano, ha 15 anni e venerdì gli è stata asportata la milza. I calci e i pugni che i suoi coetanei gli hanno riservato mentre tornava a casa l'avevano per sempre compromessa. Due del branco sono già stati identificati, hanno 14 e 15 anni. A dicembre era toccato ad Arturo, che a 17 anni ha rischiato di morire, il capo della gang che l'ha aggredito sarebbe un quindicenne. Cronache di ordinaria follia in una Napoli che, tra bande di ragazzini che girano armati, torna a interrogarsi su quelli che il questore Antonio De Iesu definisce «minorenni deviati».
IL FATTO
Venerdì, poco dopo le 18,30, Gaetano, insieme ai suoi due cugini, stava aspettando l'autobus vicino alla fermata della metro di Chiaiano, periferia a nord di Napoli. Sono arrivati in tanti, quindici forse, tutti giovanissimi, i suoi cugini che sono riusciti a scappare l'hanno lasciato in balia del branco. «Gli hanno chiesto di dove fosse - ricostruisce ora la mamma - lui non ha risposto, ed è scattata la violenza l'aggressione». Nonostante il pestaggio, il ragazzino è riuscito a tornare a casa sulle proprie gambe, ma i dolori erano fortissimi. Lo zio lo accompagnato in ospedale dove è stato operato.
LE INDAGINI
Al momento per loro c'è solo una denuncia per lesioni gravissime, sono due del branco che ha pestato Gaetano, hanno 14 e 15 anni. Ma le indagini della procura dei minori, guidata da Maria de Luzenberger con due suoi sostituti, punta a identificare i ragazzi che hanno sferrato i calci quando la vittima è caduta a terra. Probabilmente sono stati loro a spappolargli la milza. Le indagini potrebbero concludersi in tempi stretti, la gang ha agito sotto l'occhio delle telecamere di videosorveglianza della stazione di Piscinola. I fotogrammi, adesso, sono all'esame della polizia. Una banda di giovanissimi, più di dieci, e quasi tutti hanno preso parte all'aggressione. La sequenza è rapida: i ragazzini lo accerchiano, parlano, poi colpiscono Gaetano. Prima al viso, quindi al petto e alle spalle. Lui cade a terra, almeno in due, a quel punto, gli sferrano calci all'addome e alla schiena. La vittima è sola, cerca aiuto, ma nessuno interviene. La gente guarda e scappa via. Secondo indiscrezioni, nel gruppo ci sarebbero almeno due ragazzini figli di pregiudicati per associazione camorristica o di persone già note alle forze dell'ordine.
I PRECEDENTI
Non c'è solo l'accoltellamento di Giuliano nelle cronache sull'escalation di violenza che ha come scena le strade di Napoli e attori principali i ragazzini. Lo scorso novembre, nel quartiere della movida, due gruppi di giovanissimi si sono affrontati a colpi di pistola nella zona dei baretti di Chiaia. Il bilancio: un sedicenne colpito all'addome, una quattordicenne ferita alla gamba destra, un diciassettenne con trauma facciale, un diciottene raggiunto da un proiettile al braccio. L'allarme del questore e del procuratore Federico Cafiero de Raho riguarda le famiglie, la cronaca racconta di motorini che girano come giostre nei vicoli, con ragazzini che fanno le stese, ossia sparano alla cieca contro tetti, antenne e, se capita, passanti. Ma non è più la «Paranza dei bambini», espressione diventata famosa dopo un'inchiesta del pm Henry John Woodcock, dalla quale emergeva come la camorra pescasse tra i più piccoli. Le nuove indagini riferiscono di gruppi rivali di minorenni che si dividono i quartieri e si affrontano come nel Bronx.
I DATI
A guardare i numeri, invece, Napoli sembra quasi una città dove i ragazzi hanno una vita normale. Le cifre del ministero della Giustizia relative alla situazione minorile raccontano che a Bologna il quadro è ben peggiore. La statistica di via Arenula, aggiornata a ottobre 2017, racconta che a Napoli, a ottobre 2017, i minorenni e i giovani adulti (fino a 25 anni) in carico ai servizi sociali per minorenni per procedimenti penali erano 799, contro i 2.0506 di Bologna, città in cima alla classifica.
Valentina Errante
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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