Alto Adige, infetto lo 0,9% «Scovando 3.185 positivi ne abbiamo evitati 95.000»

Lunedì 23 Novembre 2020
LA CAMPAGNA
Nel fine settimana in Alto Adige due residenti su tre (cioè il 63,95%) hanno partecipato volontariamente allo screening anti-Covid. La campagna promossa dalla Provincia, che da due settimane è in zona rossa, ha accertato che lo 0,9% della popolazione testata era asintomatico ma infetto: 3.185 soggetti sono infatti risultati positivi al Coronavirus, su un totale di 343.227 persone controllate, con oscillazioni comprensoriali dello 0,8% a Bolzano, dell'1% a Bressanone e Brunico e dell'1,1% a Merano. «Se non li avessimo individuati, avendo noi un Rt pari a 1,5, avremmo rischiato 95.000 contagi nel giro di una settimana e il lockdown sarebbe continuato fino a dopo Natale», ha fatto i conti il presidente Arno Kompatscher.
L'OPERAZIONE
Da venerdì a domenica, 1.845 fra medici e infermieri e 350 volontari della Croce Bianca hanno permesso l'operazione che la Provincia aveva spiegato con due modalità. In lingua standard: «Uno screening su scala provinciale può aiutare a identificare le fonti di infezione ancora sconosciute e a fermare un ulteriore aumento della diffusione del virus». E in lingua facile: «In Alto Adige troppe persone hanno il Coronavirus».
Contando 536.667 abitanti, l'ente aveva sperato che all'appello «rispondessero 200.000, forse 250.000 persone», come ha confidato ieri Kompatscher, registrando in realtà numeri ben più alti. «Questo ha commentato il presidente è un grande successo dei cittadini: possono essere davvero orgogliosi di loro stessi, per questa dimostrazione di alto senso civico. C'è chi dice che abbiamo trovato nemmeno l'1% di positivi, ma questo esito corrisponde a quello visto in Slovacchia, in quel caso 1,5% dopo aver appena adottato il lockdown. Noi da settimane abbiamo attuato misure molto restrittive che hanno portato a risultati importanti. Ora con questa campagna riusciamo a interrompere davvero moltissime catene di infezione e a riottenere il controllo della situazione».
IL TURISMO
Gli operatori turistici premono per la ripartenza delle attività. «L'ordinanza ha però precisato Kompatscher resterà in vigore fino al 29 novembre, anche se è già previsto che i servizi e le scuole dell'infanzia, così come le elementari, riprendano le attività in presenza già da questo martedì. Sfrutteremo il resto della settimana per analizzare bene i risultati e, basandoci sui consigli degli esperti, studiare la strategia per iniziare a riaprire le attività a partire dal 30 novembre. Anche noi vogliamo dare una boccata di ossigeno al turismo, ma è prematuro pensare adesso alle date di riapertura dei comprensori sciistici. Non dobbiamo abbassare la guardia, altrimenti sarebbe come mollare all'89esimo minuto una partita che stiamo vincendo per 1 a 0, cantare vittoria e poi magari perdere all'ultimo».
Come ha evidenziato Patrick Franzoni, responsabile dello screening, una parte dei negativi potrebbe in realtà nascondere un'incubazione della malattia: «Il test non è un passaporto di immunità al Covid, quindi bisogna continuare con il distanziamento, l'igiene delle mani e la mascherina, per non vanificare questa onda di solidarietà con cui i residenti dell'Alto Adige hanno dimostrato di voler combattere questa seconda ondata del virus».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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