Alba di scosse in Friuli: «E la terra potrebbe tremare ancora»

Domenica 12 Agosto 2018
IL SISMA
UDINE Un risveglio da dimenticare quello vissuto all'alba di ieri dalla popolazione di 38 comuni della zona nord delle province di Udine e Pordenone. Cinque scosse di terremoto, di magnitudo compreso tra i 2.7 e i 3.9 gradi Richter, sono state avvertite nel giro di un'ora e mezza, scatenando tanta paura ed apprensione, con gente precipitatasi in strada o in giardino. Per tutte e cinque, alle quali poi è seguito uno sciame sismico da oltre una ventina di scosse per l'intera giornata, l'ipocentro è stato localizzato a una profondità compresa tra i 5 e i 13 km, tra i territori dei comuni di Cavazzo Carnico e Trasaghis, due dei centri che nel 1976 furono distrutti dall'Orcolàt, il tragico terremoto del Friuli. Ma l'area in cui i sommovimenti sono stati avvertiti ha avuto una ampiezza di oltre 20 km, sino ai piani alti dei palazzi di Udine.
LA SEQUENZA
La prima scossa è stata registrata dall'Istituto ricerche sismologiche dell'Ogs alle ore 5.26, con epicentro a 5 chilometri da Cavazzo Carnico, con un profondità di 11 chilometri sotto il Monte Piciàt, per una magnitudo di 3.0. La seconda, quella più forte, preceduta da un boato sordo, si è sprigionata alle 5.30, di magnitudo 3.9, anche in questo caso l'epicentro è stato individuato a 5 chilometri a sud di Cavazzo, a una profondità di 13 chilometri. Le altre tre sempre prima delle ore 6, alle 5.38 (magnitudo 2.3) e alle 5.54 (3.0) e poi, un'ora dopo, sempre nella stessa area, precisamente alle 6.52, con magnitudo 2.7.
I CONTROLLI
«Il sisma non ha avuto conseguenze per le persone e nemmeno provocato danni e il sistema della Protezione civile regionale ha reagito con la prontezza e la professionalità che lo rendono un'eccellenza a livello nazionale» ha dichiarato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi. Appena verificatosi il primo sisma, poco dopo le 5, è stato diramato a tutti i 215 Comuni della regione un segnale dall'allarme e le squadre di volontari della Protezione civile si sono rapidamente attivate. In base alle verifiche effettuate c'è stata la conferma che in 81 Comuni non sono stati registrati feriti e nemmeno danni alle strutture.
L'ESPERTO
«C'è la possibilità che si verifichi una scossa di magnitudo pari a quella più forte di 3.9 o di grado leggermente inferiore nei prossimi giorni mette in guardia Gianni Bressan, ricercatore dell'Ogs di Udine - con probabilità più alta nei primi quattro giorni, e poi a scendere, per tre quattro settimane». Dall'inizio 2018 tra gennaio e maggio altre tre volte in Friuli si è sfiorato il 4 grado Richter: «L'attività sismica è moderatamente aumentata conferma il sismologo ma del resto era da tre anni che non si verificavano eventi così significativi. Sappiamo che la sismicità è soggetta a fluttuazioni, ci sono lunghi periodi di quiescenza interrotti ogni tanto da episodi più forti della media».
LA PAURA
«Cavazzo si è svegliata con messaggi poco rassicuranti. Lo sciame sismico ha ingenerato un po' di apprensione. Alcune persone sono scese in strada all'alba, ma non ci sono stati danni a cose o strutture né dissesti idrogeologici e ora la gente ha ripreso le sue attività» ha testimoniato in mattinata Gianni Borghi, il sindaco del comune carnico con poco più di 1000 abitanti, Medaglia d'oro al merito civile per il terremoto del Friuli del 1976. La vita in paese è tornata alla normalità anche per i circa 120 bambini del campo scout Agesci ospitato in paese. «Sono in una zona estremamente sicura. Siamo tranquilli», ha concluso il sindaco.
David Zanirato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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