Faniel, un bassanese terzo alla Maratona di New York. L'Italia torna sul podio

Domenica 7 Novembre 2021
Eyob Faniel, terzo a New York
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NEW YORK - Il keniano Albert Korir ha vinto, con il tempo di 2h08'22', la Maratona di New York. Secondo il marocchino Mohamed Reda El Aaraby, in 2h09'06', e terzo l'azzurro delle Fiamme Oro di Padova, Eyob Faniel, nato ad Asmara nel 1992, che riporta l'Italia sul podio, con il tempo 2h09'57'.

Eyob Faniel, primatista italiano della maratona, ha vinto anche la Venice Marathon nell'edizione 2017 ed è tesserato con le Fiamme Oro di Padova. E' in Italia dal 2004, risiede a Bassano del Grappa dopo aver abitato a Cassola.

L'ultimo italiano a salire sul podio a New York era stato Stefano Baldini nel 1997.

L'impresa

Faniel è l'ottavo maratoneta italiano a centrare il podio newyorchese, dopo Pizzolato, Poli e Leone (vincitori), e ancora Bordin, Demadonna, Bettiol e Baldini, ultimo a riuscirci. Nella storia della 42,195 km più celebre del mondo, un successo italiano femminile con Franca Fiacconi, e numerosi podi ancora dalla Fiacconi e da Laura Fogli. Tra i battuti da Faniel, un parterre di big impressionante, come il pluricampione olimpico e primatista mondiale e secondo performer di sempre sulla distanza Kenenisa Bekele (sesto) e il vicecampione olimpico Abdi Nageeye (quinto). Un punto di svolta, vero e meritato, nella carriera del primatista italiano. 

La festa 

Ma a fare notizia come sempre sono stati i mille colori, i sorrisi, le smorfie di stanchezza delle migliaia di partecipanti, con le ali di folla a sostenerli lungo tutto il percorso con cartelli, bandiere, applausi, urla di incoraggiamento, trombette e campanacci, da Staten Island a Brooklyn, dal Bronx al cuore di Manhattan, passando per il Queens. Finita la competizione tra professionisti la gara si trasforma in una grande festa, un evento folkloristico. Non importa il tempo che si impiega per compiere i 42 chilometri della corsa, ma per tutti, giovani e meno giovani, l'importante è arrivare fino in fiondo, anche camminando. Certo, la maratona di quest'anno è andata in scena in versione ridotta: solo poco più di 33 mila i partecipanti, nella stragrande maggioranza americani, visto che gli Stati Uniti riapriranno i propri confini al resto del mondo solo nelle prossime ore, ponendo fine per i vaccinati alle restrizioni sui viaggi legate all'emergenza Covid. Circa 200 gli italiani che hanno corso: come sempre una delle delegazioni straniere più numerose, anche se niente a che vedere con le circa tremila presenze delle ultime edizioni. Ma pazienza, l'importarne era ripartire. E la maratona, dopo la riapertura a New York dei cinema, dei teatri di Broadway, delle arene e degli stadi, era l'ultimo tassello mancante, come sottolineano con orgoglio gli organizzatori e le autorità cittadine, il neo sindaco Eric Adams in prima fila. E c'è stato spazio anche per la storia, visto che a tagliare il traguardo è arrivato un veterano della corsa: Larry Trachtenberg, newyorkese di 77 anni, che a soli 16 anni partecipò alla prima mitica maratona della Grande Mela, quella del 13 settembre 1970. Per lui tra gli applausi più calorosi. L'appuntamento ora è al prossimo anno, si spera in un mondo e in una New York in cui la pandemia sia diventata solo un ricordo.

La Regione
«Il bronzo della Maratona di New York è andato di nuovo a un vicentino come 33 anni fa, quando se lo era aggiudicato Gelindo Bordin. Per il Veneto è un'occasione di festa, mi congratulo con Eyob Faniel per questa affermazione che fa onore alla nostra regione e ai valori dello sport». Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime il suo plauso per  Faniel. «L'impegno che Eyob ha dimostrato nel conquistare questa affermazione - prosegue Zaia - richiama il suo spessore umano. Prima ancora di una grande esperienza atletica è protagonista di una storia di riscatto e di integrazione virtuosa, è un grande personaggio oltre che un grande campione».

Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 11:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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