Fusione Agsm-Aim-A2A, diffida degli ex presidenti: «Serve gara pubblica per scelta partner industriale»

Mercoledì 13 Maggio 2020
Fusione Agsm-Aim-A2A, diffida degli ex presidenti: «Serve gara pubblica per scelta partner industriale»
VERONA/VICENZA - Gli avvocati Michele Croce e Gian Paolo Sardos Albertini, ex presidenti di Agsm Verona, hanno inviato una diffida alla multiutility veneta (cda, collegio sindacale e organismo di vigilanza) e per conoscenza al consiglio comunale di Verona e al Comune riguardo al percorso di aggregazione di Agsm Verona con Aim Vicenza e la società A2A, proprietaria del termovalorizzatore bresciano. Un progetto che lunedì scorso è stato illustrato dai rispettivi manager ai sindaci delle due città e che è finalizzato alla nascita di una multiutility veneta. Secondo Croce e Albertini, tuttavia, il percorso seguito dall'amministrazione veronese «ha escluso ogni altro soggetto alternativo, tra i quali anche coloro che avevano notificato la propria manifestazione d'interesse e appare elusivo di un doveroso confronto comparato e delle norme che regolano le procedure di evidenza pubblica».

Al proposito viene citato il caso di Lgh, di cui A2A ha rilevato nel 2016 il 51% dietro pagamento di un corrispettivo: «Operazione censurata da Anac» che ha fatto notare come «operazioni di tale categoria debbano necessariamente essere condotte con procedure a evidenza pubblica». «L'unica cosa da fare - hanno sottolineato i legali in una conferenza stampa - è aprire una procedura a evidenza pubblica poiché c'è il rischio di centinaia di milioni di danno per i soci di Agsm, quindi per i cittadini: nella scelta di un partner industriale l'unico modo ammesso dalla legge per società come Agsm è una procedura a evidenza pubblica. Ogni altro strumento ha palesi profili di illegitimità».

Per questo i due avvocati, che di recente sul tema hanno già presentato esposti ad Anac, Procura e Corte dei Conti, diffidano gli organi di indirizzo, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità, invitandoli a condurre gli opportuni accertamenti al fine di verificare se i presupposti dell'invocato profilo di infungibilità dei servizi proposti da A2A, e che consentirebbero di derogare alle norme del Codice degli appalti, siano o meno sussistenti.
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