Venezia. I gondolieri trovano cadavere
di un ventunenne nel canale: è giallo

Domenica 12 Settembre 2010 di Michele Fullin
La polizia sul luogo del ritrovamento del cadavere (Attualità)
VENEZIA (12 settembre) - La famiglia lo stava cercando da tre giorni. Lo ha ritrovato la polizia, ormai cadavere, in rio della guerra, a due passi da Piazza San Marco. Tragica fine, quella di Ben Mbarek Atef, classe 89, da poco pi di un anno in Italia, dove lavorava nel ristorante gestito dalla madre e dal fratello maggiore. Erano passate da poco le 17.15 quando i gondolieri, che transitano numerosi nel rio, hanno avvertito la polizia del macabro ritrovamento. Immediatamente sono arrivati sul posto gli agenti della Volante e del Commissariato di San Marco, che hanno ripescato il cadavere per celarlo pietosamente alla vista dei passanti sotto un telone bianco.



«Ho visto più di un cadavere in acqua - racconta un gondoliere dalla lunga carriera - ma questo era davvero strano. Nel senso che non galleggiava steso, ma era praticamente in piedi. Affiorava solamente una ciocca di capelli, tanto che avevo pensato che si trattasse di un parrucchino buttato via da qualche maleducato». Poi, il dubbio, il gondoliere ha chiesto a un paio di colleghi che stavano arrivando di verificare, e anche questi si sarebbero ingannati, pensando a un manichino, di quelli utilizzati dai negozi di abbigliamento. L’ultimo gondoliere ad arrivare era invece in barchino e, forse perché più vicino all’acqua, si è subito reso conto che qualcosa non andava, ha provato a vedere cosa c’era sotto quella ciocca e si è trovato il corpo di un giovane uomo tra le mani.



Altre persone, dal ponte avevano assistito alla scena e assieme ai gondolieri hanno chiamato la polizia. Ad un primo esame, oltre all’aspetto di maschio giovane, presumibilmente nordafricano, a colpire i poliziotti è stata una tumefazione all’occhio sinistro, notata anche da una testimone, una commerciante, mentre osservava dal ponte. Per i medici del Suem sembrerebbe il segno di un colpo, forse un pugno, ricevuto prima di finire in acqua. Che il giovane possa essere stato coinvolto in una lite è però ancora difficile da sostenere, in quanto il corpo non presentava altre possibili tracce di colluttazione. Un altro piccolo giallo riguarda l’ora della morte: per i soccorritori non dovrebbe risalire a più di 24 ore dal ritrovamento, ma la madre ne aveva denunciato la scomparsa da due giorni.



Due, quindi, le possibili piste cui sta lavorando la polizia. La disgrazia potrebbe essere la più probabile: potrebbe essere finito in acqua a seguito di un malore mentre si trovava vicino ad una riva. La seconda, più inquetante, riguarderebbe una possibile aggressione o un’omissione di soccorso. Per sapere dove muoversi, sarà necessario attendere i risultati dell’autopsia.
Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 23:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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