Spinea. In tre rapinano la sala slot Admiral Club e sequestrano una dipendente

Domenica 29 Settembre 2019 di Nicola Munaro
Spinea. In tre rapinano la sala slot Admiral Club e sequestrano una dipendente
SPINEA (VENEZIA) - Poco prima delle 6 di mattina la sala slot Admiral Club di via Roma, a Spinea, è un punto di ritrovo per pochi. Ieri erano in tre seduti alle macchinette. Dietro al bancone cambia-monete, c'era solo una giovane cassiera di origine straniera. Né lei, né tantomeno i tre clienti potevano immaginare di trovarsi all'interno di una scena da film quando tre rapinatori sono entrati nel locale trasformano un'anonima alba in un colpo con tanto di dipendente sequestrata in uno sgabuzzino e di involontari ostaggi nascosti dietro alle slot per evitare di finire nel mirino dei rapinatori comparsi dal nulla.
 
LA RAPINAL'azione è durata pochissimo, cinque minuti al massimo. Caschi e passamontagna in testa, così da eludere le telecamere di videosorveglianza, una pistola in mano, i rapinatori sono entrati all'Admiral andando decisi all'obiettivo.
Si sono avvicinati alla cassiera e puntando l'arma l'hanno obbligata ad aprire il registratore di cassa. Poi si sono fatti indicare la cassaforte del locale e, ottenute tutte le indicazioni, hanno spinto la dipendente nello sgabuzzino-spogliatoio. Da lì, mentre i rapinatori arraffavano il fondo cassa (un centinaio di euro) senza però riuscire ad aprire la cassaforte a tempo, la giovane cassiera, che aveva lasciato la sua borsetta con all'interno il cellulare, in quel locale sul retro bottega, usato come spogliatoio, chiamava prima il proprietario della sala slot e poi il 112.
Le gazzelle dei carabinieri sono partite a sirene spiegate ed è stato solo per una questione di minuti che i militari dell'Arma non sono riusciti a fermare i rapinatori. I tre, infatti, avendo provato invano ad aprire la cassaforte a tempo, si sono dati alla fuga senza nemmeno badare ai clienti del locale che, dopo essersi accorti di quanto stava accadendo, hanno cercato riparo dietro le slot, temendo il peggio. All'arrivo i carabinieri hanno trovato sul posto anche il proprietario dell'Admiral Club che aveva liberato dallo sgabuzzino la sua giovane dipendente, dando così il via alle indagini.
L'INCHIESTAIl sostituto procuratore di Venezia, Andrea Petroni, ha aperto un fascicolo d'indagine per il reato di rapina. Fondamentali a questo punto diventano il racconto della cassiera sequestrata e dei tre clienti della sala slot. Possibile che i rapinatori avessero messo nel mirino l'Admiral già da qualche giorno, studiando anche il momento in cui agire. L'azione, data la velocità e la calma mostrata da parte di chi ha portato a segno il colpo, sembrava pianificata.
Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Venezia, coordinate dalla Procura, partiranno anche dall'acquisizione dei filmati delle telecamere di sicurezza interna del locale - aperto sette giorni su sette e ventiquattro ore su ventiquattro - a cui aggiungere anche le immagini immortalate dalle telecamere installate in via Roma dall'amministrazione comunale. Un lavoro comunque difficile dal momento che i tre indossavano caschi e passamontagna per evitare di essere identificati.
Nicola Munaro
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