Un sabato di agosto fra i "pirati" diportisti: motoscafi senza regole fra bagnanti, bambini e sub

Martedì 29 Agosto 2023
Un sabato di agosto fra i "pirati" diportisti: motoscafi senza regole fra bagnanti, bambini e sub

VENEZIA - È l'ultimo sabato di agosto, giornata calda e soleggiata che invoglia ad andare al mare, a trovare un po' di frescura, immersi in una piacevole brezza marina tra le stanche onde che lambiscono a fatica la riva. Ma i "pirati" sono già là, numerosi ed arroganti come non mai, a distanze ravvicinate, con natanti di diverse grandezze e colori. E' tutto un intreccio di corde che lasciano trapelare le numerose ancore gettate a qualche metro dalla riva. Il vociare dei bambini non è sufficiente a soffocare il rumore dei motori dei barchini e motoscafi che ancora stanno arrivando a tutta velocità, o che stanno percorrendo traiettorie parallele alla spiaggia a pochi metri dalla riva.

Peggio ancora: i natanti che già se ne stanno andando con i motori alla massima potenza, accesi tra bambini che giocano e si tuffano allegramente, materassini di gomma con persone stese ignare del pericolo, e nuotatori costretti a fermarsi per attendere che i natanti prendano il largo, in mezzo ai miasmi degli scarichi dei motori che rendono l'aria irrespirabile.

Mi era già capitato di camminare con l'acqua al ginocchio, a debita distanza dai natanti, e di ritrovarmi a sbattere il piede contro il ferro appuntito di un'ancora incagliata sul fondale a circa 8m. dall'imbarcazione (meno male che non mi ero tuffata!) Non è più tollerabile un panorama del genere: il mare, la spiaggia, la diga sono invasi dai pirati, incuranti dell'ambiente (lasciano sporco dappertutto; quelli più "civili" raccolgono i rifiuti che lasciano tra le tamerici sulle dune di sabbia), dei bambini, di chi va al mare con il desiderio di farsi una bella nuotata e di godere di aria pulita e spazi liberi nella natura.

Conto il numero dei natanti ormeggiati vicinissimi alla riva ma, a quota trenta, la mia attenzione viene sviata verso un motoscafo che sta percorrendo orizzontalmente, a tutta velocità, l'intera distanza dal secondo al terzo pennello: mi alzo, osservo i giovani pirati dell'equipaggio che gridano esaltati come i pirati all'arrembaggio dei film; guardo i bambini che giocano a poca distanza e scorgo in distanza a pelo d'acqua le pinne di un sub un brivido mi oltrepassa, ma per fortuna il motoscafo sfreccia più vicino alla riva: il sub è salvo! Sono scossa e condivido il timore con una persona, quando insieme scorgiamo oltrepassare le boe rosse, che delimitano lo spazio acqueo, un motoscafone bianco che, a tutta velocità, naviga perpendicolare alla riva, si avvicina al terzo pennello, vira a sinistra vicino agli scogli, intenzionato ad arrivare fino a riva.

A circa 10 m. dalla spiaggia, un ragazzo sta nuotando, ma il motoscafo ignaro continua la sua rapida corsa. Ci alziamo di scatto, corriamo anche noi verso il pennello a gridare "Spegni i motori". Recupero il mio asciugamano, mi vesto e torno a casa arrabbiata, schifata. Da qualche anno non avviso più Guardia costiera o Capitaneria di Porto: l'abbiamo fatto molte volte in molti anni, ma sembra non essere servito a granché. Ultimo sabato di agosto: San Pietro in Volta, storie vere che si ripetono tutti i fine settimana estivi, tra il secondo e il terzo pennello dell'isola di Pellestrina.


B.C.

Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 08:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci