La novità nel mondo della cultura: «Così costruiremo i manager dell'arte»

Lunedì 1 Gennaio 2024 di Vittorio Pierobon
Fabio Fonda

Chi si occupa del backstage dell'arte? Se assistiamo a un concerto o visitiamo una grande esposizione, tipo la Biennale, facciamo fatica ad immaginare il lavoro che c'è stato prima e quello che ci sarà dopo l'evento. Un esercito di maestranze, operai, artigiani, tecnici, con professionalità tramandate nelle imprese di famiglia, o apprese sul campo. Spesso professionalità di alto livello. Ma è un esercito privo di un comandante, o meglio di un coordinatore che abbia una visione complessiva. Una figura professionale che non c'è. «Ancora per poco», assicura il professor Fabio Fonda, project manager del primo corso in Italia di "Art moving & set up manager", semplificando manager in logistica dell'arte, avviato da pochi mesi all'Its Marco Polo Academy di Venezia.

LA BIOGRAFIA

È lui che avuto l'intuizione e ha lanciato la proposta di attivare un corso biennale che sforni manager della logistica dell'arte, cioè i "generali" che mancano agli eserciti di maestranze che si curano dei grandi eventi. È abbastanza curioso che l'idea sia venuta a un cardiochirurgo. Perché Fabio Fonda, triestino di 75 anni portati in modo giovanile, laureato in Medicina, a lungo direttore del reparto di Cardiologia dell'ospedale Burlo Garofalo di Trieste, si considera un artista prestato alla sanità. In gioventù ha collaborato con Riccardo Licata e Virgilio Guidi, e ha studiato grafica con Enzo Di Martino. Ha diretto anche una galleria d'arte a Porto Piccolo. Ed ora, in età matura, torna al primo amore, per la verità mai abbandonato, come attestano alcune delle sue molte opere, realizzate con tecnica digitale, appese alle pareti nel suo ufficio nell'area universitaria di Santa Marta a Venezia. «Quando mi si è accesa la lampadina, mi sono chiesto perché nessuno ci avesse già pensato.

Frequentando per passione ed interesse personale eventi artistici, mi incuriosiva pensare al backstage. Quali professionalità c'erano dietro? Nessuno mi ha dato risposte chiare. Alla fine si arrivava sempre alla stessa conclusione: ci si arrangia. Una sorta di fai da te, certo consolidato da esperienze sul campo, ma non da una preparazione specifica. Oggi servono specializzazione, preparazione, competenza. Non si può andare avanti con l'artigianato familiare. L'arte si è evoluta, è innovativa, partecipativa, interattiva». Cerchiamo di andare oltre la definizione.

IL CORSO

Cosa insegnate ai vostri studenti? «L'arte e la cultura ormai sono una merce che ha un mercato. Cosa fa la logistica? Prende la merce e la porta sul mercato. Per venderla sul mercato serve l'allestimento. Uniamo le due realtà di logistica e allestimento e creiamo un percorso di formazione per giovani che conoscano tutta la filiera, possano essere anello di congiunzione tra le varie professionalità e sappiano prendere le decisioni appropriate». Il ventaglio di materie studiate nel biennio (post diploma, ma ovviamente aperto anche ai laureati) è piuttosto ampio: dall'organizzazione aziendale al soft skills, dall'economia e politica dei trasporti alle regole di trasporto e noleggio aerei, dalla struttura dei mercati esteri alle regole della logistica, dalle tecniche di imballaggio a quelle di allestimento, dalla semiotica ai linguaggi della comunicazione dell'arte, dalla sostenibilità ambientale degli eventi al riuso allestitivo e allo smaltimento. Oltre, naturalmente, all'approfondimento della conoscenza dell'inglese e dell'informatica.

LA PIATTAFORMA

«Siamo partiti da zero - spiega il professor Fonda - quando ho avuto il via libera dall'Its Academy e il sostegno dell'assessore regionale Elena Donazzan, che ha fortemente creduto in questo progetto, è cominciata la ricerca dei partner e il reclutamento dei docenti. Venezia in questo senso fornisce un bacino di scelta molto ampio e qualificato. Abbiamo la collaborazione dello Iuav per le progettazioni, dell'Accademia di Belle Arti per le nuove tecnologie dell'arte e la scenografia, in parte dell'Università di Ca' Foscari per gli aspetti economici e poi un ruolo importate l'hanno quelli che chiamo i big player dell'allestimento della logistica veneziana. Possiamo contare su 33 insegnanti che provengono dal mondo universitario e imprenditoriale. Naturalmente nessuno è a tempo pieno, siamo ancora in una fase di rodaggio». Partendo da zero, con un nuovo indirizzo di studi, non c'erano nemmeno i libri di testo o i link da cui attingere le informazioni. Anche in questo il corso è molto innovativo: «I libri li stanno creando gli studenti assieme agli insegnanti. Ma l'assemblaggio sarà affidato all'intelligenza artificiale - spiega il direttore del corso - Abbiamo un tecnico informatico che sta lavorando al progetto: gli appunti delle lezioni genereranno i testi che utilizzeranno gli studenti nei prossimi anni. Tranquilli non decide l'intelligenza artificiale, i flussi informativi li gestiamo noi».

POSTI ESAURITI

La partenza del corso è stata incoraggiante: i venti posti disponibili sono andati presto esauriti ed, anzi, sono stati accettati 23 studenti. Il costo di iscrizione (circa 600 euro all'anno) è un altro elemento che gioca a favore. «Continuiamo a ricevere richieste di informazioni e persino "prenotazioni" per il prossimo anno - racconta orgoglioso Fonda - Valuteremo se sarà possibile raddoppiare la disponibilità di posti. In questo momento siamo l'unico Its in Italia che offra questo insegnamento, però so che altri istituti stanno valutando di fare qualcosa di simile. Abbiamo aperto una strada nuova». Tra le righe traspare l'ambizione, se il ministero capirà la valenza di questo corso, di aggiungere un terzo anno, che porterebbe ad una equiparazione con una laurea triennale. Ci sono state già aperture in questo senso: l'Esu (l'Ente per il diritto allo studio universitario) ha deciso di ammettere ai propri servizi anche gli iscritti al corso di Manager dell'Arte.

LE COLLABORAZIONI

Analogo comportamento da parte della Biennale che ha ammesso agli stage, riservati agli universitari, anche i 23 ragazzi iscritti al corso di Fonda. «Andiamoci piano - getta acqua sul fuoco il direttore del corso - siamo appena partiti. Vogliamo essere giudicati in base ai risultati. Nel 2025 usciranno i primi diplomati che saranno i migliori testimonial del nostro lavoro». Con queste premesse, e con la grande offerta d'arte che c'è a Venezia, si può pensare che il posto di lavoro sia assicurato. Anche in questo caso il professor Fonda preferisce il low profil. «Noi non garantiamo l'assunzione, sta agli studenti giocarsela. Offriamo la possibilità di svolgere stage in importanti ditte. È l'occasione per giocare le proprie carte. Quello che è certo è che creiamo professionalità per le aziende del futuro. È una scommessa che voglio vincere. Venezia, immersa nell'arte, è la culla ideale per questo progetto». 

Ultimo aggiornamento: 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci