Grandi navi, categorie e sindacati:
«Rappresentiamo 300mila lavoratori»

Sabato 17 Maggio 2014 di Elisio Trevisan
Grandi navi, categorie e sindacati: «Rappresentiamo 300mila lavoratori»
22
VENEZIA - La cassetta della posta del presidente del Consiglio è intasata da lettere partite da Venezia. All’iniziativa delle categorie che difendono il settore delle crociere fa da contraltare quella dei No Grandi Navi. Entrambi hanno scritto a Matteo Renzi per sostenere le proprie ragioni ma la novità è che, «come hanno fatto loro già da molto tempo, oggi anche noi ci siamo finalmente contati e rappresentiamo oltre 300mila cittadini» ha detto il Matteo veneziano, Zoppas presidente di Confindustria, ad una platea di oltre cinquecento persone nella sala Antares del Vega parco scientifico: «Quando leggo o ascolto che Venezia è contro le navi vorrei sapere a quale città si riferiscono».



E di conseguenza sorge un’altra domanda: dov’è il Comune e, soprattutto, chi rappresenta? Ieri al Vega non c’era ma a Ca’ Farsetti ha ospitato la conferenza stampa del Comitato No Grandi navi.



Tredici le categorie unite a Marghera, da Confindustria agli artigiani e commercianti di entrambi i colori politici, dalla Lega Coop del Veneto a Coldiretti e persino agli agricoltori, fino ai sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Nella lettera sostanzialmente si dice al presidente Renzi che le uniche due soluzioni possibili sono il canale Contorta-Sant’Angelo e il canale dietro alla Giudecca; si difende la Marittima; si spiega per l’ennesima volta che bisogna far presto perché altrimenti le compagnie delle navi da crociera se ne vanno e non tornano più; e si ricorda che a rischio ci sono quasi 5 mila lavoratori, più altri 5 mila delle attività in qualche modo collegate.



Paolo Costa, il presidente dell’Autorità portuale veneziana, ci ha aggiunto che far passare le navi per il canale dei Petroli fino a Marghera provocherebbe addirittura un doppio disastro, la morte della Marittima e del porto commerciale, e che il Contorta Sant’Angelo «è un’opera reversibile, basta non farci le manutenzioni e fa la fine del canale Vittorio Emanuele che si sta interrando». L’attenzione ambientale e paesaggistica, insomma, non è monopolio dei comitati No Grandi Navi, ha aggiunto Costa. Mentre stride un’Amministrazione cittadina che da un lato «parla del futuro industriale di Porto Marghera e dall’altro dice no alle grandi navi». Lo sviluppo, insomma, dev’essere armonico, «per questo puntiamo al porto off shore, l’unica possibilità di crescita dopo l’entrata in funzione del Mose. E tra vent’anni, quando il futuro economico e occupazionale di quest’area sarà chiaro, nulla vieta che si possa anche spostare la Marittima a Marghera. Non certo oggi».



Come trovare una sintesi e uscire dall’impasse? Dopo i rappresentanti delle categorie è intervenuto il senatore Ncd Mario Dalla Tor sostenendo che non basta una lettera per convincere il Governo all’interno del quale «c’è gente che non sa distinguere il bacino di San Marco dal Canal Grande e che pensa che le grandi navi passino sotto al ponte di Rialto. Dovete continuare a insistere giorno dopo giorno perché i 90 giorni di tempo concessi ai tecnici per decidere sono scaduti senza risposte».



L’assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso ha mandato un messaggio a Giorgio Orsoni: «No alle navi in bacino di San Marco ormai lo diciamo tutti. Il sindaco, quindi, ha vinto e qualche battaglia si può vincere ma non si può stravincere perché questo porterebbe alla sconfitta della città. È stato molto difficile cominciare a far cambiare opinione al resto del mondo - ha concluso Chisso -, ed ora che c’è qualche timido segnale di attenzione dagli investitori, torna l’incubo di una città che dice sempre di no a tutto e li fa scappare».



Confuso si è detto in proposito Zoppas: «Abbiamo un settore che dà lavoro a quasi 5 mila persone, il 4% dell’occupazione a Venezia, e qualcuno vuol prendere decisioni che farebbero calare di un altro 4% i posti di lavoro. Ci accusano di fare ricatti occupazionali? Allora si assumano la responsabilità di trovare 5 mila posti di lavoro».
Ultimo aggiornamento: 14:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci