Dopo quella dell'acciaio per le imprese del Friuli Venezia Giulia sembra aprirsi un'alta emergenza legata direttamente alle conseguenze della guerra in Ucraina. C'è infatti forte preoccupazione per il possibile blocco delle importazioni di legname. Sia la Russia che l'Ucraina sono grandi esportatori di legname e dunque, seppure per motivazioni e cause diverse, entrambe i Paesi vedranno bloccarsi le esportazioni di legno in Europa. La preoccupazione tra le imprese della filiera del legno-arredo è perciò molto elevata. È proprio questa una delle importanti criticità che vengono segnalate dagli operatori economici della regione alla task-force istituti alla fine della scorsa settimana da Confindustria Alto Adriatico.
LE SEGNALAZIONI
Tra il fine settimana (diversi imprenditori che hanno interscambi con i due Paesi in guerra non si ono evidentemente fermati, ma hanno cercato di capire come poter fare fronte alle ricadute che in tempi anche molto brevi potrebbero piovere sul sistema produttivo locale) e la mattinata di ieri circa una quarantina sono state le imprese che hanno preso contatto con la task force. «Il gruppo di lavoro - come ha spiegato il vicedirettore di Confindustria Alto Adriatico, Giuseppe Del Col - che si è costituto può contare, per quanto riguarda l'Ucraina, anche su Confindustria Ucraina, mentre per la Russia stiamo costituendo una rete di studi legali e di professionisti che operano con dei legami diretti nel Paese in grado di dare le riposte più efficaci e veloci.
MERCE FERMA
L'altro problema urgente che le imprese si trovano di fronte è quello dei magazzini che vedono accumularsi la merce che, già ordinata e già prodotta, non può partire per il blocco dei porti, dei confini e ora anche dei pagamenti visto le sanzioni relative al sistema bancario russo. Un problema che riguarda trasversalmente i settori e le filiere produttive. Sono certamente coinvolte le aziende dell'arredo, visto i volume degli scambi con entrambi i Paesi. Ma anche molta parte delle metalmeccanica e della subfornitura meccanica. Senza contare le ricadute su questo fronte sul comparto agro-alimentare. Sul territorio della Destra Tagliamento a subire possibili contraccolpi è in particolare l'esportazione di vino. Tra i principali esportatori vi è la storica Cantina La Delizia di Casarsa: 60% del prodotto va sui mercati esteri, la quota russa occupa circa il 10%. «Abbiamo dovuto rallentare la produzione per la Russia - ha spiegato ieri il presidente Flavio Bellomo - a fronte delle incertezze e dei blocchi. Per noi negli ultimi anni è stato un mercato in crescita, ora è presto per dire quali potranno essere gli effetti della sanzioni, ma per prudenza abbiamo rallentato la produzione per Mosca».