Ha una fitta alla mandibola ma è un malore fatale: 70enne salvato dal dentista

La dottoressa intuisce: «Sono i sintomi di un problema cardiaco» e lo dirotta in ospedale dove viene operato d'urgenza

Domenica 2 Luglio 2023 di Maria Elena Pattaro
Ha una fitta alla mandibola ma è un malore fatale: 70enne salvato dal dentista

PREGANZIOL - Telefona al dentista per una fitta fortissima alla mandibola.

Due ore dopo viene operato d’urgenza per una dissezione aortica. Salvato per un soffio, grazie all’intuizione della dottoressa Lucia Bulegato, odontoiatra dello studio dentistico Mazzarini di Preganziol. «Avevo due ore di vita, se non fosse stato per voi non sarei mai andato al pronto soccorso» dirà il 70enne, commosso, nella telefonata di ringraziamento ai suoi “angeli custodi”. 


LA RICHIESTA
A scampare a morte certa è stato un pensionato torinese che da poco si è trasferito nella Marca insieme alla moglie. Un pomeriggio di qualche settimana fa, mentre era a casa da solo, ha avvertito un dolore lancinante alla mandibola, a entrambe le guance. Il 70enne ha pensato subito a un problema ai denti e, non avendo ancora un dentista di riferimento nella nuova provincia, si è affidato all’elenco cercandone uno in zona per chiedere di essere visitato subito. Quando è arrivata la chiamata, lo studio Mazzarini di piazza Gabbin stava quasi per chiudere. «Ho risposto io - racconta la segretaria Giorgia Zanlorenzi -. Il paziente lamentava un dolore alla mandibola ma eravamo quasi a fine giornata e i dottori erano ancora impegnati in altri interventi. Non erano disponibili per una visita immediata: avrebbero potuto visitarlo solo la mattina dopo. Gli ho consigliato quindi di provare a sentire altri studi. Dopo aver riagganciato ci ho rimuginato un po’ e avevo il timore che si trattasse di qualcosa di importante così ho riferito al dottor Cristian Mazzarini, titolare dello studio, e alla dottoressa Lucia Bulegato, che in quel momento si trovava con lui». È stata proprio lei ad avere l’intuizione: quel sintomo non andava sottovalutato perché poteva essere indice di un grave problema cardiaco. L’odontoiatra parlava per esperienza: le era già capitato, in passato, un caso simile con un altro paziente. Peraltro i dolori alla mandibola, nel caso di dissezione dell’aorta, non sono tra i sintomi più comuni. Eppure la dottoressa ha capito al volo il possibile rischio che si celava dietro un dolore in apparenza banale. La dissezione aortica, infatti, è una malattia spesso fatale, in cui lo strato interno della parete del vaso sanguigno si lacera e si separa dallo strato intermedio, a causa dell’elevata pressione arteriosa. Non c’era quindi un minuto da perdere: quell’uomo doveva essere sottoposto subito a tutti gli accertamenti del caso. «L’ho richiamato - prosegue la segretaria - raccomandandogli di andare subito in pronto soccorso». Il pensionato, che nel frattempo si sentiva il fiato corto, ha telefonato al 118. Un paio di minuti dopo era a bordo dell’ambulanza.


L’INTERVENTO
Una volta arrivato al pronto soccorso del Ca’ Foncello di Treviso, è stato visitato da un cardiochirurgo e sottoposto a due elettrocardiogrammi (Ecg) nel giro di un’ora. Il responso del secondo Ecg non lasciava spazio a dubbi: c’era una dissezione all’aorta. Andava operato d’urgenza: dieci minuti dopo era in sala operatoria. Salvato, appena in tempo. Adesso è impegnato nella riabilitazione in una clinica di Motta di Livenza. Una delle prime cose che ha fatto, superata l’operazione, è stato ringraziare lo studio dentistico. «Mi avete salvato la vita, vi sono immensamente grato - ha detto trattenendo a stento la commozione -. Avevo due ore di vita e se nessuno mi avesse suggerito di chiamare i soccorsi probabilmente non avrei dato così tanto peso a quel malessere». L’intenzione è quella di incontrare di persona i suoi “salvatori” non appena le sue condizioni fisiche lo permetteranno. Nei giorni precedenti il 70enne, che gode di buona salute, non aveva avuto nessuna avvisaglia. E quella mattina aveva giocato a tennis, segno che si sentiva bene. «Ci è capitato più di una volta di intercettare disturbi di cui i pazienti stessi erano all’oscuro - spiegano dallo studio dentistico - si tratta soprattutto di ipertensione. Crediamo che il dentista, avendo la possibilità di vedere costantemente i pazienti, possa svolgere un’attività di prevenzione primaria importante. Facciamo un’anamnesi molto approfondita prima di svolgere interventi anche di routine e questo ci permette di intercettare eventuali problemi e indirizzare i pazienti per accertamenti e cure». Proprio la scrupolosità, applicata anche alle telefonate, ha salvato la vita al pensionato. 

Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 07:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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