CONEGLIANO (TREVISO) – «Il mio sogno era giocare assieme alla Zhu, assieme a una leggenda come Monica Di Gennaro, di tornare in squadra con Isabelle (Haak ndr). Con Conegliano ci sono riuscita». Riassumendo, l’Imoco è il “dream team” di Gabi, al secolo Gabriela Braga Guimarães, 30 anni, stella del volley mondiale planata nella Marca.
Gabi come si fa a creare intesa in un gruppo pieno di campionesse?
«In realtà è stato facilissimo. Magari, da fuori, si pensa che l’ego di tante giocatrici forti diventi un problema. E invece qui l’ego è stato messo da parte, si gioca per la squadra. E si è creato un grande gruppo che si frequenta anche oltre l’allenamento o la partita».
E i risultati si vedono. Che effetto fa vincere un Mondiale per club senza perdere un set?
«Non mi è mai capitato e ho partecipato a varie edizioni del Mondiale (vincendolo nel 2021 oltre che pochi giorni fa in Cina ndr). Ma il nostro obiettivo era vincere, lavorando di squadra e restando sempre unite. Sembra semplice, ma ci siamo dovute impegnare molto».
Scontato chiederle gli altri obiettivi...
«Giocare le partite e provare a vincerle tutte. Penso che la seconda parte della stagione sarà ancora più difficile perché le avversarie sanno come giochiamo e, contro di noi, si impegneranno ancora di più».
Ormai è in Italia da quasi 5 mesi, com’è il nostro campionato visto da dentro?
«Già in Turchia guardavo le partite in televisione, un po’ lo conoscevo. E giocandoci possono dire che assieme a quello turco è il più difficile del mondo. C’è una competitività altissima, tante squadre difficili da affrontare, tante campionesse. E, dopo la vittoria dell’Italia all’Olimpiade, il livello si è alzato ulteriormente».
E in Brasile? La vostra nazionale fa sempre paura.
«Qualche anno fa il livello del campionato brasiliano era più alto. Adesso è sempre buono, ma sta cambiando. La nazionale no, è sempre molto competitiva anche perchè, oltre alle migliori atlete in Brasile, ci sono quella che giocano all’estero dove spesso il livello si alza».
In un video sui social dice che ammira tantissimo Moki Di Gennaro, che pur di giocare con lei le laverebbe i vestiti, le preparerebbe da mangiare...
«Vero! (ride). Monica è una leggenda. Giocare con lei è stupendo. Per tutte noi è un grandissimo esempio».
La Gabi privata com’è? Come è arrivata al volley?
«In realtà ci sono arrivata un po’ tardi, verso i 14-15 anni. La mia famiglia è molto sportiva. Prima ho praticato nuoto, basket, calcio, tennis dove mi sono divertita ed ero anche bravetta. Poi ho scelto il volley».
Considerando i salvataggi in rovesciata che prova in partita, è appassionata anche di calcio...
«Sì, se nasci in Brasile è impossibile non esserlo. Ho tre fratelli maschi più grandi è ho sempre imitato quello che facevano. Comprese le rovesciate. La mia squadra del cuore? Il Cruzeiro...».
Dicono che tra le sue passioni ci sia anche la chitarra...
«Sì, sto imparando a suonarla. Me la porto in trasferta, la suono durante i trasferimenti. Ho suonato per le mie compagne anche in Cina. E devo dire che hanno apprezzato. Altra passione? La lettura».
Oltre al volley a cosa si dedica?
«Mi piace girare, sto scoprendo posti bellissimi. Sono stata in giro per la Marca, a vedere le Dolomiti, a Verona. L’Italia è bellissima».
Arrivando in Italia è impossibile evitare una domanda sulla cucina...
«La cucina italiana l’adoro. Mi piace preparare il ragù, facendolo bollire per 4-5 ore e girandolo spesso».
Dando per scontato che giocherà ancora per molti anni, come si vede dopo il volley?
«Non saprei. Mi piacerebbe aprire un ristorante. Ma amo il volley, non mi dispiacerebbe restare in questo mondo. Magari come allenatrice, anche se so che è una strada molto difficile».
E la vita privata, qualche legame?
«Sono convintamente single».