Amiche asfissiate nell'incendio della casa, sopralluogo della procura

Aperti i sigilli nella casa del rogo di Castagnole dove morirono due donne

giovedì 23 gennaio 2025 di Valeria Lipparini
Amiche asfissiate nell'incendio della casa, sopralluogo della procura

PAESE (TREVISO) - Il sostituto procuratore generale della Corte d'Assise d’Appello di Venezia, Fabrizio Celenza, ha voluto rendersi conto di persona del luogo dove due donne, Franca Fava, 68 anni, e l’amica Fiorella Sandre, 72 anni, sono morte asfissiate intrappolate nella casa in fiamme, a causa dell’incendio innescato dal marito Sergio Miglioranza, 74 anni, che è stato condannato all’ergastolo con un anno di isolamento diurno per i reati di duplice omicidio premeditato, incendio doloso e tentata frode assicurativa.

IL SOPRALLUOGO

Mercoledì scorso il pg generale, dottor Celenza, insieme agli avvocati dell’imputato, Fabio Crea e Rossella Martin, accompagnati dai carabinieri e dai vigili del fuoco, ha tolto i sigilli dell’abitazione di Castagnole ove sono stati accesi dolosamente 11 inneschi (9 esterni e 2 interni) e in 17 minuti il rogo è diventato inarrestabile.

Nel corso del sopralluogo il sostituto procuratore generale ha voluto rendersi conto dello stato dei luoghi anche alla luce del ricorso presentato dagli avvocati difensori . L’avvocato Crea ha, infatti, argomentato che il piromane non può essere Miglioranza e che, soprattutto, non avrebbe potuto agire da solo vista la sua avanzata età e visti i tanti inneschi disseminati lungo il perimetro dell’abitazione e all’interno della stessa. Inoltre, Miglioranza è stato definito un accumulatore seriale e all’esterno della casa erano disseminati oggetti e mobilio di ogni genere che rendevano perlomeno complicato muoversi in fretta per accendere gli inneschi e dare a fuoco la casa.

LA DIFESA

Per la difesa, in sostanza, quei 17 minuti in cui il fuoco è diventato inarrestabile non sarebbero stati sufficienti a Miglioranza per accendere tutti gli inneschi, muovendosi tra cose accatastate come in un percorso a ostacoli attorno a casa e poi entrando nelle stanze per completare l’opera incendiaria. E uscendone indenne, con gli abiti privi di tracce di benzina, come accertato da una apposita perizia.

Il sostituto procuratore generale ha esaminato i luoghi che sono rimasti chiusi dal filo bianco e rosso da quel maledetto incendio, scoppiato il 10 giugno 2020. La prima udienza del processo è prevista per il prossimo 28 gennaio e in quella data si comincerà ad entrare nel merito.

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