ROVIGO - La consegna dei cap rossoblù continua, a 4 mesi dalla cerimonia. Sarà per anni un flusso ininterrotto di emozioni, per chi li riceve, di identità e memoria, per chi fa parte oggi della FemiCz Rugby Rovigo.
Nei giorni scorsi è stato in città il sudafricano Van Zyl “Os” Wiese, insieme alla moglie Maria Giovanna Cibotto. Ha rivisto i compagni. È passato a ritirare con orgoglio il cap, a firmare il wall dei 730 giocatori rossoblù (lui è il numero 202) e a stringere fra le mani lo scudetto del 1976, che ha contribuito a conquistare. Classe 1952, “Os” (bue in afrikaans) è stato pilone e capitano della Sanson Rovigo vincitrice dell’ottavo scudetto, in quella passata alla storia come la finale di Brescia, anche se non c’erano ancora i play-off. Le due squadre, nel campionato a girone unico, erano a pari punti in classifica all’ultima giornata. Così la partita finita 12-6 per i Bersaglieri divenne epica, immortalata dalle foto artistiche di Paolo Gioli.
Wiese è stato protagonista del match e con 17 presenze della stagione. L’unica giocata a Rovigo, ma indimenticabile. Per il fatto che qui ha trovato moglie.