Quaranta dipendenti del Comune controlleranno a sorpresa i Green pass dei colleghi

Martedì 12 Ottobre 2021 di Roberta Merlin
Palazzo Nodari, sede del Comune di Rovigo: si prepara il sistema di verifica dei Green pass
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ROVIGO - Da venerdì 40 dipendenti del Comune avranno, a rotazione, il compito, oltre alla propria consueta mansione, di verificare il Green pass dei colleghi.

I controlli del certificato, obbligatorio dal 15 ottobre anche per i dipendenti pubblici, a Palazzo Nodari e nelle sedi distaccate del Comune, quali gli uffici dell’Urbanistica in via Badaloni, i Servizi sociali in viale Trieste e il comando della Polizia locale in via Oroboni per dirne alcuni, verranno effettuati una volta a settimana. Secondo il decreto che detta le regole del pass sul posto di lavoro, ciascuna amministrazione è autonoma nell’organizzare i controlli. È auspicabile, tuttavia, che vengano utilizzate modalità di accertamento che non determinino ritardi o code all’ingresso e siano compatibili con la disciplina in materia di privacy. L’accertamento potrà essere svolto giornalmente e preferibilmente all’accesso della struttura, ovvero a campione, in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione o a tappeto.

LA SCELTA
«Il Comune ha scelto la via del controllo generalizzato - spiega il segretario generale Alessandro Ballarin - le verifiche verranno effettuate un giorno a settimana, ovviamente senza preannuncio, e riguarderà tutto il personale in servizio. A occuparsi dei controlli saranno, a rotazione, una quarantina di dipendenti. Ogni settore gestirà le relative verifiche all’interno dei propri uffici. All’entrata della sede del municipio, invece, un giorno a settimana scatteranno i varchi all’entrata dove, dalle 7.30 alle 8.45, tre addetti, muniti di cellulare, verificheranno il Qr code, ossia il codice a barre bidimensionale rilasciato dal ministero della Salute a chi è in regola con la vaccinazione anti Covid o è negativo al test rapido effettuato entro le 48 ore precedenti. Attraverso la verifica dei pass il datore di lavoro, in questo caso il Comune, non potrà essere informato sulla validità del lasciapassare, se il dipendente l’ha ottenuto attraverso la profilassi oppure con lo screening. In caso, però, di scadenza del pass, ossia superati i due giorni dal tampone, il lavoratore che esibirà un codice scaduto non potrà accedere all’ente e sarà dunque fermato al varco del Comune».
Ballarin aggiunge che «siamo in attesa della app per gli enti pubblici che permetterà le verifiche dei pass da remoto. Per il momento al mattino ci saranno tre persone addette alle verifiche dei pass all’entrata per evitare disagi al personale».

IL DUBBIO DEI NO PASS
Venerdì, primo giorno di obbligo per tutti i lavoratori del pubblico e del privato, il municipio effettuerà la prima verifica generalizzata dei passa dei propri dipendenti. E al contempo, verrà a conoscenza del numero di lavoratori no pass che decideranno di rinunciare, fino alla fine dell’anno, a posto di lavoro e stipendio. Più difficoltosi dal punto di vista organizzativo i controlli che dovranno essere attivati nella sede dei vigili di via Oroboni, poiché con la turnazione degli agenti le verifiche dovranno essere effettuati in due momenti della giornata lavorativa. «Per il momento, degli attuali circa 260 dipendenti a tempo indeterminato, senza contare l’aggiunta di personale che a vario titolo frequenta il Comune, non sappiamo quanti sceglieranno la strada della sospensione non retribuita - spiega l’assessore al Personale Roberto Tovo - per ragioni di privacy non ci è stato permesso effettuare un’informativa per riorganizzare eventuali servizi. La speranza è che siano davvero numeri esigui in modo da non mettere in difficoltà e rallentare la macchina amministrativa».

CONSIGLIERI E UTENTI
Le verifiche dei pass riguarderanno anche i consiglieri comunali e qualunque altra persona che accederà agli uffici pubblici per lavoro, tranne gli utenti, i cittadini, cui il pass non verrà richiesto. Il datore di lavoro è il soggetto preposto al controllo, ossia il dirigente apicale di ciascuna amministrazione. In relazione alla dimensione delle strutture e della presenza di una o più sedi decentrate, precisa il decreto, il dirigente apicale può delegare la funzione con atto scritto a personale specifico, preferibilmente con qualifica dirigenziale.

Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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