Giulia da Rovigo agli Stati Uniti per studiare la diffusione del Covid in Italia

Martedì 28 Dicembre 2021 di Sofia Bisi
Giulia Bertaglia appena rientrata da New York per i suoi studi di matematica

ROVIGO - Una vita per la scienza, con successi mondiali. La rodigina Giulia Bertaglia, classe 1991, assegnista di ricerca all’Università di Ferrara, è da poco tornata dalla New York University dove ha vinto un progetto all’Istituto Courant di Scienze Matematiche.

NEGLI U.S.A.
In che cosa consiste il progetto americano? «Mi sono occupata per due mesi del metodo probabilistico Montecarlo, molto usato in letteratura, per lo studio della dinamica particellare di diversi fenomeni fisici. Si tratta di un metodo probabilistico su cui si studia perché va migliorato a livello computazionale. Mi sono applicata nel settore della biomatematica, in modo particolare sulla simulazione del flusso sanguigno, e nei modelli epidemiologici, che da circa due anni destano il massimo interesse. Ho lavorato a simulazioni relative alla diffusione del Covid, in particolare in Lombardia: il modello elaborato è in linea con i dati reali e quindi potrà essere sviluppato maggiormente quando ci sarà la validazione di più dati. Il progetto dovrà proseguire in futuro: c’è molto da fare in quest’ambito, per rendere il modello il più vicino possibile ai dati reali introducendo nuove variabili che colgano elementi misurabili di interesse, come la diversa carica virale».
 

LA MATEMATICA
Come è nato l’interesse per la matematica? «Ha preso il via al liceo Paleocapa, dove la professoressa Paola Goldin mi ha fatto nascere una vera passione per la sua materia. Mi piaceva conciliare lo studio con l’attività sportiva: ho iniziato da piccola il pattinaggio in linea e mi ha dato tante soddisfazioni con la maglia dello Skating Club Rovigo. Nel 2008 a Savona ho conquistato il titolo italiano nella maratona di pattinaggio. Un’esperienza eccellente e formativa quella spprtiva. Dopo la maturità non mi sono iscritta alla facoltà di Matematica solo per paura di non avere abbastanza sbocchi lavorativi per il futuro».
 

L’UNIVERSITÀ
Qual è stato allora il percorso dopo il liceo? «Mi sono poi iscritta a Ferrara, a Ingegneria civile. Dopo un’esperienza lavorativa come Support Specialist in Facility Management ho conseguito il Dottorato in Scienze Ingegneristiche in Meccanica dei fluidi; la mia tesi è stata premiata qualche mese fa con il premio Gimc (Gruppo Italiano Meccanica Computazionale) e poi alle Olimpiadi Eccomas, il premio di Dottorato dell’Unione Europea sui Metodi Computazionali nelle Scienze Applicate. Ora sono assegnista di Ricerca al Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Ferrara e sono docente a contratto del modulo di Esercitazioni del corso di Matematica Applicata».

LE PROSPETTIVE
Progetti per il futuro? «Si tratta di un percorso un po’ difficile e che non dà tanta sicurezza ma lo voglio continuare. Molti miei colleghi scelgono di andare all’estero, ma io ho qui famiglia e affetti. Spero di proseguire la carriera accademica e di ricerca, anche se devo convivere con attese e sacrifici, perché tutti gli incarichi che ho sono a breve termine»
 

Ultimo aggiornamento: 20:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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