Sei morti e nuove positività a tre cifre, la curva del contagio torna a risalire

Giovedì 24 Dicembre 2020 di Francesco Campi
CURVA DEL CONTAGIO Cresce ancora il numero dei positivi al coronavirus in Polesine

ROVIGO Dopo un giornata di apparente rallentamento, tornano abbondantemente in tripla cifra le nuove positività con quelle emerse ieri che sono 165, più del doppio di quelle di martedì. E sono ben sei le morti Covid nelle ultime ore fra residenti in Polesine, uno dei quali un 96enne altopolesano che era ricoverato in Area Medica Covid a Trecenta, mentre gli altri cinque non si trovavano in strutture ospedaliere. Salgono così a 179 i residenti in provincia che si sono spenti dall’inizio dell’epidemia, ma il dato di questa seconda ondata è decisamente superiore.
ESCALATION DI MORTI
Fino al 10 settembre, infatti, erano stati “solo” 36 i decessi di persone con Covid, dal 10 settembre a oggi sono stati 143, il quadruplo. Con una media di 1,3 al giorno. Se si considerano invece solo gli ultimi venti giorni, i morti sono stati 43, più di due al giorno, mentre se si prende come riferimento l’ultima settimana, da mercoledì a mercoledì, i morti sono stati ben 21, tre al giorno. Numeri che ben inquadrano la mano pesante del virus anche in Polesine in questa seconda ondata. Che non sembra voler volgere al termine.
CURVA DEL CONTAGIO
«A dispetto di quello che pensavamo – spiega il dg Antonio Compostella -, ovvero che in questi giorni la curva del contagio imboccasse una china discendente, rimane invece sempre alta e addirittura in crescita. Le nuove positività di giornata sono aumentate, 165 in valore assoluto dice poco ma attesta comunque una situazione difficile, anche il dato più importante, quello dell’incidenza, vale a dire il numero di nuovi casi rapportato al numero di persone sottoposte a tampone, è leggermente risalito e il dato degli ultimi sette giorni è 6,44. L’elemento rassicurante è dato dal fatto che 54 persone erano già in isolamento domiciliare, quindi già al di fuori della potenziale catena del contagio, e che comunque l’incidenza in Polesine è più bassa rispetto a quella regionale e nazionale. Ma è indubbio che è una situazione impegnativa e pesante, dal punto di vista sociale, collettivo e sanitario, e che in virus è in mezzo a noi. Non so per quanto ancora durerà questa situazione e quando la curva vedrà una discesa, le ipotesi sono andate tutte disattese, potrebbe essere fra fine mese e inizio gennaio. Quello che purtroppo sappiamo è che in questi giorni, in particolare fra Natale e Capodanno, ci sarà il momento di maggior pressione sui nostri ospedali, legato alle positività riscontrate una decina di giorni fa, quando abbiamo toccato l’apice della numerosità dei contagi, che statisticamente dopo un simile tempo generano mediamente tre ricoveri, di cui uno in area intensiva, ogni 100. Ci siamo allertati per non farci trovare impreparati e all’ospedale di Adria, oltre all’area di ospedale di comunità, abbiamo predisposto anche un’area di degenza per pazienti Covid a medio-bassa intensità».
I RICOVERI
Ieri i ricoverati erano leggermente scesi rispetto a martedì, passando da 130 a 128: 98 sono in Area Medica Covid a Trecenta, 16 in Terapia Intensiva sempre al San Luca, uno in Rianimazione a Rovigo, 10 in Malattie Infettive a Rovigo e due in Psichiatria ad Adria. A questi si aggiungono altri 16 degenti dell’ospedale di comunità al San Luca e 14 a quello di Adria. «158 pazienti è un numero particolarmente alto, anche se dal punto di vista del piano regionale siamo in fase 3 per l’area critica e abbiamo appena superato la fase 3 entrando nella 4 per l’area non critica, mentre a livello regionale la media è 4 per la terapia intensiva e 5 per l’area non critica. I prossimi giorni saranno duri e ringrazio gli operatori, che anche durante le feste saranno in ospedale».
CASE DI RIPOSO
Resta delicata anche la situazione delle Rsa, con altri quattro casi di positività emersi: un ospite della casa di riposo Sant’Anna di Villadose, il settimo, un ospite e un operatore della Rsa San Martino di Castelmassa, dove ci sono ora 10 ospiti e 5 operatori positivi, e un operatore del Csa di Adria, il terzo focolaio più consistente, dopo la Casa Albergo di Lendinara e Villa Agopian di Corbola, con 41 ospiti e 11 operatori positivi. Nell’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, invece, sono stati eseguiti i tamponi in due scuole per la scoperta delle positività di due docenti, uno al Liceo Celio e uno alla materna di Lama di Ceregnano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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