Dopo il Covid l'industria del Friuli Venezia Giulia torna a volare: ecco le province migliori

Martedì 21 Settembre 2021 di Lisa Zancaner
Un operaio al lavoro in fabbrica

L’industria del Fvg continua a crescere: segno più per produzione, vendite e nuovi ordini e una prospettiva di crescita degli investimenti sulla sostenibilità ambientale. È quanto emerso dall’indagine congiunturale del secondo trimestre elaborata da Confindustria Fvg. 


L’ANDAMENTO


Seppure con una lieve frenata rispetto ai primi tre mesi dell’anno, la produzione industriale continua il suo trend positivo con un +2,9% di crescita.

Lo stesso trend vale per le vendite che segnano un +3,6%, più contenuto rispetto al 5% del primo trimestre a livello generale, ma se si scende nel dettaglio del mercato domestico, la crescita è del 7,1% e superiore di quasi due punti sui primi tre mesi del 2021. Meno slancio per il mercato estero che registra, per le vendite, un assestamento, relativo anche ai nuovi ordini (+3,1%). Anche l’occupazione rispecchia questo andamento, registrando un incremento del +0,7%, anche grazie agli interventi posti in essere a sostegno dei posti di lavoro. «I dati, sia congiunturali che tendenziali, sono facilmente analizzabili in quanto il loro andamento null’altro è che la fotografia degli effetti della pandemia che da, oltre un anno, ha colpito il nostro Paese e il mondo intero – commenta il presidente di Confindustria Fvg, Giuseppe Bono -. L’andamento positivo degli indicatori si spiega in buona parte con il recupero delle posizioni perse durante la fase più buia dell’epidemia; la vera sfida consiste nel trasformare tale crescita in strutturale».


DOPO IL CROLLO


Anche guardando agli indicatori tendenziali, si può notare un’inversione di tendenza rispetto al 2020 sia in termini di produzione (+53,1%) che di vendite (37,3%) e di nuovi ordini (+28,4%), pur tenendo presente, però, che il confronto avviene con il peggior trimestre dello scorso anno. Guardando avanti, si percepisce un discreto ottimismo anche per il terzo trimestre di quest’anno con il 39% degli intervistati che prevede un incremento della produzione e il 42% che ne prevede l’assestamento, mentre la quasi totalità non intravede scossoni sul fronte dell’occupazione che dovrebbe registrare stabilità. 


IL FUTURO


Guardando alle previsioni d’investimento per i prossimi 12 mesi, rispetto all’anno precedente, la sostenibilità ambientale sembra essere il comparto che spingerà di più, seguita da efficientamento energetico, ricerca e sviluppo e digitalizzazione. In relazione al tema delle risorse umane e della formazione, invece, solo il 14% degli intervistati prevede un aumento degli investimenti contro l’85% che conferma l’entità dei 12 mesi antecedenti. Altro capitolo, poi, quello relativo alle condizioni di credito. Una larga maggioranza degli intervistati prevede una conferma delle attuali condizioni del credito, con il 98% che ritiene stabile l’andamento degli affidamenti per i prossimi 3 mesi, l’88% che stima tassi bancari invariati e il 98% che, analogamente, prevede una conferma delle attuali condizioni di garanzie. Tutti presupposti per rilanciare l’intera economia del Fvg, ma per il presidente Bono si tratta di un processo che non può prescindere da alcune priorità. «L’Italia deve imparare a fare squadra – afferma - a comprendere che solo attraverso l’impegno di tutti, solo attraverso la consapevolezza del bene collettivo quale patrimonio comune da tutelare e valorizzare, si potrà arrivare a un Paese al passo con i tempi. Altro elemento importante, sia dal punto di vista economico ma anche sociale, dovrà essere dato dalla creazione delle condizioni per la crescita, anche finanziaria, delle piccole e medie imprese, perché solo così questo importante segmento produttivo del Paese potrà competere in una economia non più di territorio ma sempre più mondiale».

Ultimo aggiornamento: 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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