VILLAFRANCA (PADOVA) - L'ultimo viaggio di Teresa è un seme di speranza. Arriverà nei prossimi giorni in Italia l'urna contenente le ceneri di Teresa Belluco, la 15enne di Villafranca morta negli Stati Uniti due settimane fa. Si è spenta serenamente domenica 30 giugno all'MD Anderson Cancer Center di Houston, Texas, ospedale d'eccellenza per la cura dei sarcomi dove era ricoverata dal giugno dell'anno scorso. Era lì per sostenere un protocollo di cure sperimentali e tentare di guarire una grave forma di sarcoma che, purtroppo, non le ha dato scampo.
La malattia
Teresa Belluco, atleta promettente e studentessa modello, si era ammalata di sarcoma a maggio del 2022. I medici qui in Italia avevano provato a curarla ma l'esito delle terapie non aveva dato risultati soddisfacenti. L'unica speranza era Oltreoceano. Per farla curare negli Stati Uniti, una campagna di crowdfunding aveva raccolto oltre 460mila euro. Il suo era un caso delicatissimo. Teresa è stata la seconda al mondo a partecipare ad un trial innovativo: un protocollo di cure che potrebbe diventare uno standard domani, ma che prima di essere compiutamente validato dalla comunità scientifica deve essere provato su pazienti che lo accettano. Il padre, Roberto Belluco, cerca di farsi forza: «Io e la mia famiglia non avremmo mai voluto arrivare a dare questa notizia, ma Teresa ora è in cielo e finalmente il suo spirito luminoso può volare libero. La sua malattia ha prevalso fisicamente, ma lei è ancora fortemente viva nei nostri cuori e nei cuori di tutti coloro che l'hanno conosciuta, amata o che hanno sentito la sua storia e hanno deciso di contribuire a darle speranza. Teresa ha affrontato il suo percorso di cure con lucidità e coraggio esemplari. Sapeva tutto ed era consapevole delle difficoltà ma, piuttosto che aspettare gli eventi, ha deciso di provare qualsiasi possibilità». Nonostante la sofferenza, Teresa ha mantenuto alti i suoi valori e, riferisce il padre, era solita ripetere: «Anche se non andasse bene per me, voglio comunque dare un contributo alla ricerca, affinché altri ragazzi non debbano affrontare la stessa malattia senza cure efficaci». Durante il trial sperimentale, Teresa è stata seguita e monitorata con estrema attenzione dai ricercatori e dal team medico dell'MD Anderson di Houston. Ha ricevuto accoglienza amorevole e attenzione scrupolosa da tutto il personale, che le ha trasmesso forza e sicurezza, mantenendo accesa nei suoi occhi la fiamma della speranza.
Il dolore
Prosegue il padre: «Noi genitori, pur con il cuore colmo di dolore e sofferenza, abbiamo tratto forza dalla sua grande determinazione e positività di pensiero supportandola in ogni momento e in ogni sua decisione. Teresa è stata per noi e per tutti coloro che l'hanno accompagnata un fulgido esempio di forza e amore per la vita. La stessa cosa vale per tutti i bambini e ragazzi che Teresa ha conosciuto, in Italia e in America, che vivevano la sua stessa situazione e dai quali ha attinto energia e coraggio. Siamo orgogliosi di nostra figlia e speriamo di poter onorare la sua vita in ogni momento. Quanto raccolto e non utilizzato per la speranza di Teresa sarà devoluto alla seria ricerca sui sarcomi pediatrici, come lei ha sempre voluto». La famiglia rende noto che la raccolta fondi ora si è chiusa e i futuri aggiornamenti sulle donazioni saranno pubblicati sul sito www.hopeforteresa.it, che continuerà ad essere online per qualche tempo: «Non dimenticheremo mai che la possibilità data a Teresa di intraprendere questo percorso e di mantenere viva la speranza è stata resa possibile grazie al sostegno continuo e al contributo di tutti voi, amici. Vi siamo profondamente grati».