PADOVA - Quell'offerta non si poteva rifiutare: abbonamento per telefono fisso e Internet con Vodafone a 15 euro al mese. Matteo S., padovano 50enne, chiese più volte conferma e alla fine venne anche richiamato e quindi assicurato da quel call center (che poi scoprì essere in Albania). Lasciò quindi la sua compagnia telefonica - poco prima del Natale 2014 - per migrare alla "nuova" Vodafone (con un costo di 72 euro) scoprendo poco dopo il "raggiro": la tariffa era di 35 euro/mese (non 15) ovvero più di quanto pagava prima col vecchio operatore. Chiese conferma a Vodafone i cui operatori (cempre e solo tramite call center) non negarono mai quella "offerta" del call center albanese tanto che poi Vodafone accettò di far rescindere il contratto rimborsando anche i costi per tornare al vecchio gestore.
Ma Matteo dovette anche cambiare carta di credito perchè gli addebiti continuavano ad arrivargli e per 3 mesi restò senza linea fissa e quindi senza connessione in casa. Poi dovette anche iniziare una causa legale - tramite Assoutenti (a cui si iscrisse pagando la quota) - per chiedere i danni a Vodafone. La causa si è "risolta" due mesi fa (peraltro Vodafone era rappresentata in giudizio da ben 3 avvocati del noto studio legale Marzorati) e il 50enne padovano si dice beffato doppiamente: «Sì, perchè - spiega - il giudice di pace padovano Antonio Bordin mi ha dato ragione (sent. 1961/16, ndr) condannando Vodafone ma a pagare solo il 50% delle mie spese legali (302 euro) e i 70 euro della migrazione al mio vecchio gestore. Non mi ha riconosciuto i danni che la stessa compagnia in sede extragiudiziale aveva pure avanzato (circa 1500 euro)».
Matteo S. - che era assistito dall'avv. Alessia Favaro - conclude amaro: «E tutte le altre spese sostenute? E i 3 mesi senza telefono chi me li ripaga? La vera beffa l'ho avuta dalla giustizia ancor prima che dalla compagnia telefonica».
Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 14:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA Ma Matteo dovette anche cambiare carta di credito perchè gli addebiti continuavano ad arrivargli e per 3 mesi restò senza linea fissa e quindi senza connessione in casa. Poi dovette anche iniziare una causa legale - tramite Assoutenti (a cui si iscrisse pagando la quota) - per chiedere i danni a Vodafone. La causa si è "risolta" due mesi fa (peraltro Vodafone era rappresentata in giudizio da ben 3 avvocati del noto studio legale Marzorati) e il 50enne padovano si dice beffato doppiamente: «Sì, perchè - spiega - il giudice di pace padovano Antonio Bordin mi ha dato ragione (sent. 1961/16, ndr) condannando Vodafone ma a pagare solo il 50% delle mie spese legali (302 euro) e i 70 euro della migrazione al mio vecchio gestore. Non mi ha riconosciuto i danni che la stessa compagnia in sede extragiudiziale aveva pure avanzato (circa 1500 euro)».
Matteo S. - che era assistito dall'avv. Alessia Favaro - conclude amaro: «E tutte le altre spese sostenute? E i 3 mesi senza telefono chi me li ripaga? La vera beffa l'ho avuta dalla giustizia ancor prima che dalla compagnia telefonica».