La corsa a Palazzo Moroni: Giordani consenso alto e Marcato supera Peghin

Venerdì 22 Ottobre 2021 di Gabriele Pipia
Sergio Giordani, sindaco di Padova
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PADOVA - Un altro sondaggio che promuove Sergio Giordani lasciando molto indietro i suoi avversari.

Un sondaggio che mette in ogni caso il leghista Roberto Marcato davanti al civico Francesco Peghin. I risultati sono stati diffusi ieri e il gioco delle parti è sempre lo stesso: da un lato il centrosinistra che gongola («I numeri ci danno ragione, la città vuole continuità») e dall'altro il centrodestra che minimizza («Iniziative elettorali ad uso e consumo del sindaco, questi non sono risultati veritieri»). 


Sullo sfondo, intanto, c'è l'intero arco politico padovano in fermento. Coalizione civica è alle prese con una guerra intestina che ha portato all'uscita di gran parte di Rifondazione, la Lega fa invece i conti con innegabili fratture interne anche sulla scelta dello stesso Peghin. Fibrillazioni anche tra i civici al centro: gli assessori e i consiglieri che guardano alla lista del sindaco per conquistarsi un posto al sole tanti, ma le caselle libere saranno poche. 
È questo lo scenario in cui viene diffuso un nuovo sondaggio dell'agenzia YouTrend, commissionato dall'emittente televisiva Telenuovo. Il risultato? Giordani è favorito sugli ipotetici avversari per almeno il 65% degli intervistati. 

LA FIDUCIA

Il sondaggio si basa su 1.208 interviste fatte tra il 12 e il 15 ottobre su un campione variegato della popolazione over 18 di Padova. I risultati sono in linea con quelli dell'ultimo sondaggio effettuato tre mesi fa. Il 67% dei cittadini intervistati ha fiducia in Sergio Giordani, il 13% ne ha molta e il 15% ne ha poca. Nessuna fiducia per il 4,5%. I punti di forza del sindaco sono onestà e vicinanza ai cittadini, il punto debole più sottolineato è il suo «essere ostaggio dell'estrema sinistra». 
I giudizi sull'amministrazione sono abbastanza positivi per il 72% e i cambiamenti che ci sono stati negli ultimi anni in città vanno «nella direzione giusta» per il 70%. Giudizio «abbastanza positivo» nel 76% dei casi per come la giunta ha affrontato la pandemia. 

LE SFIDE

Partiamo dalla sfida più probabile in vista del voto 2022: Giordani-Peghin. Il derby tra imprenditori vede il sindaco uscente al 68,8% e l'ex presidente di Confidustria (che però deve ancora scendere formalmente in campo) al 31,2%. Prendendo in esame gli elettori che nel 2017 votarono Bitonci, oggi secondo il sondaggio quasi il 28% migrerebbe sulla sponda di Giordani.
E se invece la Lega candidasse un big politico come Marcato? Giordani è dato al 64,3% mentre l'assessore regionale al 35,7%. L'ultimo scenario ipotizzato dai sondaggisti è quello con il candidato di Fratelli d'Italia: l'ex presidente della provincia Enoch Soranzo si attesta al 32,3% con Giordani al 67,7%. 
Se domani si dovesse votare per le elezioni politiche nazionali, invece, a Padova il Pd sarebbe il primo partito con il 32,7% ma il centrodestra arriverebbe a quota 47% sommando i voti di Lega (28,5%), Fratelli d'Italia (13%) e Forza Italia (5,9%).


I GRANDI TEMI

Gli intervistati si sentono «abbastanza sicuri nel proprio quartiere nel 68% dei casi (per la metà nulla è cambiato rispetto a quattro anni fa). La raccolta dei rifiuti porta a porta è vista positivamente dal 95% degli intervistati. Altro tema caldo, la movida: per il 55% «è la classica vita notturna di una città universitaria» mentre per il 18,6% «è eccessiva e in centro storico andrebbe limitata entro l'una di notte». Ovvio che sulla risposta a questa domanda incide in modo determinante anche la zona di residenze. 
Per quanto riguarda il progetto del futuro tram Rubano-Vigonza, che passera per via delle Provvidenza e via San Marco, il 56,8% è favorevole ma c'è anche un 12,1% che avrebbe preferito un altro tragitto e un 14,4% contrario all'opera. Il 90% dei padovani interpellati, infine, vede prospettive di crescita per la città legate al riconoscimento Unesco.

 
LE PROSSIME MOSSE

Intanto le manovre politiche continuano e le più importanti ora sono a centrodestra. L'ex sindaco Bitonci e il segretario regionale Stefani sono assieme al coordinatore di Forza Italia Lodi gli alfieri della candidatura di Francesco Peghin, ma il partito è diviso. Un nome di peso come Marcato - quello che ha preso più preferenze di tutti alle ultime Regionali - si è già dimostrato piuttosto freddo davanti all'ipotesi di un civico non concordato prima con i militanti. 
Dietro la candidatura di Peghin si sta consumando uno scontro di potere politico ma in questo momento non esiste alcun piano B: non ci sono sul tavolo altri profili civici e tanto meno ipotesi politiche, che sarebbero sottoposte ad un fuoco incrociato di veti e contro-veti. Si va avanti quindi su Peghin, che in queste ore sta ragionando pure su una propria lista civica (più di un consigliere comunale di centrodestra si sarebbe già proposto, bypassando i partiti). Nel giro di 20 giorni ci sarà un confronto interno con i militanti, entro fine novembre il lancio della candidatura. 
 

Ultimo aggiornamento: 13:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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