Cittadella. Perdeva la memoria di continuo, poi la diagnosi di tumore cerebrale: operaio 49enne muore in soli tre mesi

Mercoledì 20 Settembre 2023 di Michelangelo Cecchetto
A sinistra la struttura "Casa del Carmine", a destra Angelo Nicola Simonetto

CITTADELLA (PADOVA) - «Continuava a perdere la memoria, abbiamo fatto gli accertamenti e dopo venti giorni è arrivata la diagnosi che non ha lasciato. Purtroppo nessuna possibilità nonostante avessimo sempre sperato. Non è più uscito dall’ospedale e in tre mesi se n’è andato». Il cittadellese Giuseppe Simonetto, pensionato di 77 anni, racconta lo strazio per quello che è successo al figlio Angelo Nicola. Lunedì scorso la sua vita si è fermata a 49 anni a causa di un tumore cerebrale.

Era il secondogenito, lascia la sorella Anna Maria di 57 anni, che è sposata e vive a Pordenone. Nel dicembre del 2020 la famiglia ha subito un altro gravissimo lutto. La moglie e mamma Gioconda Tolfo, ricoverata per un piccolo intervento, è stata contagiata dal Covid-19 e dopo una settimana dall’ingresso in ospedale è mancata. Viveva con il figlio.

IL DOLORE

«Dopo aver fatto la Tac una domenica mattina - continua il papà che vive con la compagna Etelka - i medici hanno ricoverato subito mio figlio che non è mai più tornato a casa. Negli ultimi giorni è stato portato all’hospice Casa del Carmine. Io andavo a trovarlo tutti i giorni. Sia in me che in lui c’era sempre la speranza che potesse ritornare alla vita quotidiana. Soprattutto al sabato andavano a trovarlo gli amici, anche loro increduli che tutto sia stato stravolto in così poco tempo. Angelo Nicola stava bene, non soffriva di nulla, è stata la perdita della memoria che aumentava in pochi giorni a far richiedere la visita con la Tac ordinata dal medico di famiglia. Ha sofferto molto. Un ragazzo alto un metro ed 80, forte, è stato consumato dal male». Giuseppe Simonetto fino agli anni ‘80 ha fatto il camionista, poi per 15 anni ha gestito una trattoria nella città murata e in montagna. Gran lavoratore era anche Angelo Nicola attualmente dipendente della Marmo Arredo, azienda di Tombolo.

IL RITRATTO

«Era un ragazzo buono, calmo e pacato - continua il padre - Era appassionato di motori, ma non andava a correre in pista. Aveva una Kawasaki 750 e gli piacevano le berline. Ha avuto due Mercedes 5000 ed una Bmw 850». Le esequie saranno celebrate giovedì alle 15 nel Duomo di Cittadella. «L’azienda ed i colleghi lo ricorderanno sempre come una persona dedita al lavoro e sempre garbata, gentile e disponibile nei confronti di tutti», è il pensiero della Marmo Arredo. Dopo le esequie il feretro verrà tumulato nel cimitero di Laghi.

Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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