Padova. Studentessa aggredita dai compagni di scuola, nessuna sospensione per i baby bulli

Però ci sarà un potenziamento della sorveglianza e delle misure di prevenzione e informazione rivolte a tutti gli alunni

Martedì 21 Marzo 2023 di Serena De Salvador
Baby bulle, nessuna sospensione

PADOVA - Sospensioni o provvedimenti disciplinari? Non al momento, perché «i fatti sono avvenuti fuori dalla scuola e dall'orario scolastico». Però ci sarà un potenziamento della sorveglianza e delle misure di prevenzione e informazione rivolte a tutti gli alunni. A due giorni dall'episodio di bullismo avvenuto sabato pomeriggio in Prato della Valle ai danni di una tredicenne, la scuola media frequentata dalla vittima e da alcuni membri del branco che l'ha picchiata si mobilita per arginare in ogni modo quella che viene definita dalla preside parlando del fenomeno bullismo in linea generale «una escalation esplosa negli ultimi due anni».

Nessuna sospensione

«Nella nostra scuola sono iscritte sia la ragazzina che ha subito il pestaggio che alcuni dei ragazzi che l'hanno vessata, a partire dalla giovane che avrebbe capeggiato il gruppo e dato il via alle violenze. Altri dei coinvolti invece frequentano altri istituti - spiega la dirigente reggente -. Per il momento non sono stati adottati provvedimenti disciplinari perché l'episodio si è consumato a Padova, lontano dalla scuola. Se fosse accaduto qui però non ci sono dubbi: avrei agito con la massima durezza. Casi del genere non possono in alcun modo essere tollerati. Trovo pazzesco anche il fatto che, come si dice, circoli in rete un video che riprende quei momenti». Una situazione resa ancor più paradossale dal fatto che entro le mura scolastiche non risultano esserci stati precedenti di bullismo, né tra i ragazzi oggi al centro della cronaca, né tra altri alunni. «Nulla mi è mai stato riferito - continua la preside - ma stiamo mettendo in campo tutte le nostre risorse per arginare questa situazione. In primis potenzieremo l'opera di informazione e prevenzione, già attive grazie ai nostri docenti specializzati in bullismo e cyberbullismo e grazie ai corsi di educazione civica. Poi mi sono consultata con i carabinieri che stanno indagando e martedì ci sarà un incontro con un loro graduato che spiegherà la gravità di questo genere di comportamenti a trecentosessanta gradi. Inoltre sarà aumentata la sorveglianza durante le ore di ricreazione, proprio per vigilare maggiormente su eventuali comportamenti non consoni. Ho trovato nel sindaco del paese, che ringrazio, un grande interessamento al caso e insieme studieremo altre strategie comuni. Infine al prossimo collegio docenti mi confronterò con i colleghi per mettere sul piatto eventuali ulteriori proposte». La preside sentirà oggi anche i genitori della giovane vittima. «Continueremo a puntare sulla prevenzione, ma quella che leggo è un'emergenza educativa in atto - chiude la dirigente -, di una portata mai vista prima. Troppi ragazzi non hanno più regole e rispetto per il bene comune e l'autorità. Per questo serve un'alleanza educativa tra scuola, famiglie e tutti gli enti coinvolti».

Il problema del bullismo

Una prospettiva che fa propria Enrico Ghion, coordinatore padovano dell'Associazione nazionale presidi. «Non si può pensare che il bullismo, che pure è un problema reale e forte, sia in capo solo alla scuola. La vita dei ragazzi si sviluppa in tanti altri ambiti e dunque sono in primis le famiglie e poi tutti gli enti coinvolti nella formazione a dover fare squadra per combatterlo, in sinergia. La pandemia non ha fatto che acuire fenomeni già presenti, anche a causa dei tagli ai servizi sociali dedicati alle fasce di età più giovani».
«Il problema esiste ed è una delle priorità per il mondo della scuola - chiude Roberto Natale, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale -.

Le segnalazioni arrivano sempre più spesso, complici anche una maggiore attenzione dei genitori a questi casi e il fatto che le scuole stesse siano oggi più aperte e accessibili proprio ai genitori». 

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