PADOVA - Trent'anni in Italia, irregolare da sempre e un'unica "professione": il delinquente di strada. È la storia di un 68enne algerino che, nel pomeriggio di venerdì (15 novembre), è stato fermato sul tram di Padova, all'altezza di riviera Tito Livio, mentre cercava di borseggiare una passeggera.
Il furto
Un colpo sfortunato per l'uomo, forse anche perché a quasi 70 anni non è più il malvivente lesto e agile di un tempo.
Portato in Questura, gli agenti si sono trovati di fronte non solo a un borseggiatore occasionale, ma a un criminale abituale con un curriculum lungo quasi quanto i suoi anni. A partire dal 1997, infatti, il 68enne ha collezionato una serie infinita di denunce e segnalazioni per reati contro il patrimonio e non solo, passando da una città all'altra senza mai cambiare vita.
Il curriculum criminale
La sua carriera criminale comincia quasi trent'anni fa, con le prime denunce a Treviso per furto aggravato e danneggiamento. Nel 1997, a Jesolo, viene fermato per ricettazione. La storia si ripete negli anni successivi: a Treviso nel 2001 ancora furto, mentre nel 2016, a Milano e Monza, è segnalato per furto e immigrazione clandestina.
Arrivato a Padova, l'algerino non cambia stile di vita e accumula altre denunce: rissa nel 2017, resistenza a pubblico ufficiale nel 2019 e nel 2021. Nonostante la lunga lista di reati e un'espulsione mai eseguita, l'uomo ha continuato a vivere qui, in modo irregolare dal 2016. Spostandosi da una città all'altra, ha fatto della delinquenza il suo unico mezzo di sostentamento.
L'iter giudiziario
L'episodio di venerdì pomeriggio rappresenta l'ennesimo capitolo di una carriera criminale mai interrotta. A bordo del tram, approfittando dell'ora di punta e della confusione tra i passeggeri, il 68enne ha cercato di sottrarre il portafoglio a una donna, sperando di agire indisturbato. Ma il piano è stato sventato dalla prontezza della vittima e dal rapido intervento della polizia.
Dopo il fermo il questore di Padova, Marco Odorisio, ha disposto il trasferimento dell'uomo al Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Macomer, in provincia di Nuoro. Qui, il 68enne è stato accompagnato sabato dai poliziotti della Questura, in attesa dell'esecuzione del suo definitivo rimpatrio.
Nonostante una carriera trentennale nel mondo del crimine, ecco dunque che il malvivente sembra essere arrivato, proprio grazie al tentato colpo all'interno del tram, al capolinea. Per anni ha approfittato delle lacune burocratiche per rimanere in Italia, passando inosservato e continuando a delinquere. Ma questa volta la rete si è chiusa e per lui non ci dovrebbero essere altre possibilità di restare nel Paese. O per lo meno, da Macomer, dovrebbe non essere semplice scappare e tornare sulla terraferma.