«Serviti 620 chili di pesce per solidarietà: così porteremo assistenza sanitaria in Africa»

Mercoledì 30 Agosto 2023 di Federica Fant
Oltre 250 volontari tra cui tanti giovani alla festa del Pesce di Cusighe per solidarietà

BELLUNOBen 3116 coperti, 140 torte cucinate e mangiate, 250 volontari all’opera, 3 progetti sostenuti nel nome «Salute! Per tutti!» e 620 chili di pesce consumato. Erano 8 le squadre di calcio saponato con la vittoria di B&B Foulards e secondi classificati Falegnameria Marcon con miglior giocatore Alessandro Viel e migliore giocatrice Alice De Barba. Sono questi i numeri che tracciano il bilancio della «Festa del pesce» di Cusighe, che si è svolta lo scorso fine settimana ed è stata organizzata dai Gruppi dell’Associazione «Insieme si può…» in collaborazione con le parrocchie di Cusighe, Cavarzano e Sargnano. L’iniziativa si avvicina a un compleanno importante, dato che quella del 2023 è ormai l’edizione numero 39, nata quindi un anno dopo la fondazione dell’Associazione «Insieme si può…» che quest’anno celebra il quarantesimo.

LE SPECIALITÀ

Per gli appassionati della buona cucina la Festa è stata sicuramente un’occasione da non perdere grazie alle sue specialità a base di pesce: frittura mista, baccalà con polenta, seppie con i piselli, sarde in saor o alla griglia, insalata di mare, paste con sughi di pesce, tris di crostini di mare. Naturalmente non potevano mancare i classici piatti della tradizione bellunese, una grande varietà di dolci e molto altro. Si è dimostrata preziosa la collaborazione con i gruppi giovani di «Insieme si può…», il Gruppo Stand Up e il Gruppo 2.0, con l’aperitivo in campo e i cicchetti.

I PROGETTI

La tradizione dell’evento e il suo stretto legame con la solidarietà: anche quest’anno, infatti, tutto il ricavato della Festa andrà a sostenere alcune iniziative di «Insieme si può…» che riguardano la realizzazione di 3 progetti sanitari in Uganda, Brasile e Madagascar sotto il titolo «Salute! Per tutti!». Questo perché «ci sono Paesi in cui ammalarsi è un privilegio per ricchi e curarsi un diritto di pochi – spiegano gli organizzatori-, dove malattie facilmente curabili come epilessia, anemia falciforme, malnutrizione, malaria portano ad una mortalità molto elevata, soprattutto tra i pazienti più giovani, solo perché non sono garantite le più semplici cure di base».

LE CURE

In Brasile, Madagascar e Uganda, «Insieme si può…» si impegna a garantire cure e servizi medici dignitosi e adeguati a centinaia di bambini poveri, marginalizzati e vulnerabili che altrimenti vedrebbero violato il loro diritto alla salute. A Sitìo Paula, nell’entroterra di Salgueiro, nello Stato del Pernambuco (Brasile), dove già nel 2021 proprio grazie alla «Festa del pesce» erano state donate cisterne per lo stoccaggio dell’acqua, verrà realizzato un centro medico per la popolazione indio degli Atikum, che da decenni rivendica la propria terra. A Marovoay – nel Nord del Madagascar, in una regione che offre scarsissime e inadeguate strutture e servizi medici – verrà garantita l’assistenza sanitaria e alimentare, prevalentemente a bambini, donne, anziani e persone con disabilità, soprattutto in casi di malnutrizione, epilessia e malattie psichiche che necessitano di cure mediche costose e continuative. A Kalongo (Nord Uganda), come in molte altre zone dell’Africa, è particolarmente diffusa l’anemia falciforme, che comporta crisi frequenti e dolorosissime, che richiedono una frequente ospedalizzazione: al fianco dei medici della pediatria e del personale medico volontario della Fondazione Ambrosoli, «Insieme si può…» ha deciso di impegnarsi per la vita di 100 bambini e ragazzi fino ai 15 anni di età affetti da anemia falciforme, garantendo loro i farmaci e le cure mediche necessarie. 

Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 09:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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