Acc, stipendio ridotto del 15% e cassa integrazione: «Così sopravviviamo per altri due mesi»

Venerdì 2 Aprile 2021 di Eleonora Scarton
Una manifestazione in difesa dell'Acc

BORGO VALBELLUNA - Stipendio di marzo pagato all’85%, quattro giorni di cassa integrazione e riduzione dei volumi: la situazione di Acc è precipitata e non si vedono più soluzioni.

La rabbia di sindacati e lavoratori è tutta rivolta al governo che non dichiara se il progetto Italcomp andrà in porto oppure no ed alle banche che non concedono il prestito ponte necessario per permettere allo stabilimento zumellese di sopravvivere.

I sindacati hanno avuto giovedì pomeriggio un incontro con il commissario straordinario Maurizio Castro. “Durante l’incontro – spiega Stefano Bona, (Fiom Cgil) - ci ha informato sulla situazione finanziaria dell’azienda, che è drammatica. Poi ci ha comunicato quali decisioni ha posto in essere per consentire all’azienda di rimanere in vita in attesa di una possibile risoluzione della crisi: riduzione dello stipendio di marzo del 15%, 4 giornate di cassa integrazione nel mese di aprile (6, 7, 16 e 23 aprile) ed ha iniziato a comunicare ai clienti minori che i volumi che erano stati promessi non sono garantiti (coperte le richieste di aprile grazie ai 90mila pezzi a magazzino). Questo consentirà di ridurre i costi e consentirà all’azienda di rimanere in vita per altri due mesi. Chiaramente abbiamo detto che il taglio dello stipendio era inaccettabile, soprattutto se pensiamo che nel mese di marzo hanno lavorato 7 sabati di straordinario consecutivi su due turni, ma non ci sono alternative”.

Quanto è emerso dall’incontro è stato riportato ieri nel corso delle assemblee. C’è stanchezza tra i lavoratori. «È un anno che siamo commissariati ed è un anno che andiamo avanti con le nostre forze – sottolinea Nadia De Bastiani della rsu, il sindacato interno -. Come fa un governo a pensare che un’azienda possa andare avanti senza un aiuto? Forse siamo diventati scomodi a qualcuno? 300 famiglie non possono pagare le diatribe politiche”. Stanchezza ma anche tanta rabbia per quelle promesse fatte e non mantenute: «Ci credevamo a questo progetto. Non molliamo, continuiamo ad andare avanti perché siamo noi il cuore di questo stabilimento. E lo difenderemo» sottolinea Massimo Busetti, anche lui della rsu. Lavoratori e sindacati aspetteranno fin dopo Pasqua e poi, se non arriveranno delle risposte, metteranno in atto una serie di azioni forti per difendere l’azienda. «Il ministro D’Incà ha chiesto aiuto alle banche attraverso un comunicato stampa: avrebbe dovuto convocare gli istituti bancari» sottolinea Maurizio Zatta. E tra le ipotesi anche quella che i lavoratori vadano a bussare alle porte delle banche.

La rabbia contro il silenzio del governo è palpabile. «Qualche giorno fa, un ministro della repubblica ha dichiarato che Acc era salva grazie al decreto sostegni, non sapendo, colpevolmente, che per diventare decreto servono più di 90 giorni; giorni che Acc non ha - aggiunge Bona -. I cittadini e i lavoratori meritano rispetto. Il ministero deve avere il coraggio di dire cosa vuole fare di Acc: se il progetto Italcomp non interessa più e vogliono accompagnarci alla vendita, ci devono dare le risorse necessarie perché si possa aprire l’asta di vendita». Michele Ferraro (Uilm) sottolinea che è «paradossale che abbiamo un aumento della richiesta del 38% ma andiamo in cassa integrazione perché non abbiamo i soldi per acquistare le materie prime e pagare gli stipendi. E se fino ad ora a prenderli in giro sono state aziende private, questa volta è il pubblico, il governo, e non è accettabile». Mauro Zuglian (Cisl) ricorda che «Italcomp è un progetto presentato dal governo e su questa base abbiamo assunto nuove persone, abbiamo fatto straordinari ed abbiamo acquistato delle linee che sono arrivate. Se non ci fosse stato prospettato questo progetto avremmo fatto scelte diverse». Un’azienda che rischia di chiudere e che in questi giorni ha visto uscire il primo camion con i nuovissimi compressori che i maggiori clienti hanno già definito tra i migliori sul mercato e che punta ad essere nella fascia medio-alta.

Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 07:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci