Non si fermano le operazioni di rimozione di altarini e murales a Napoli, anche questa mattina doppio intervento alla Sanità e a San Giovanni a Teduccio dove non sono mancati attimi di tensione. Alla Sanità, in vico Supportico della Vita è stato rimosso l'altarino dedicato a Pietro e Ciro Esposito, due capiclan - padre e figlio - entrambi ammazzati (nel gennaio e nel novembre del 2015) nella faida di camorra scoppiata all'epoca con il clan della Paranza dei bambini di Emanuele Sibillo. Pietro (detto Pierino) Esposito fu crivellato di colpi al torace e alla testa al rione Sanità.
Uguale spiegamento di forze a San Giovanni a Teduccio dove stamattina è stato cancellato l'altarino di Raffaele Tammaro, morto nel 2014 per malattia, ma ritenuto organico al clan Rinaldi per i quali si occupava dello smercio di sigarette di contrabbando. Secondo i testimoni di giustizia proprio Tammaro, poi, fu spodestato dalla zona per l'intervento del clan D'Amico nel quartiere dell'area orientale di Napoli. L'intervento dei carabinieri guidati dal comando provinciale dei carabinieri del generale La Gala ha però suscitato le ire del fratello di Tammaro, Antonio. L'uomo, 38 anni anche lui con precedenti di polizia, avrebbe inveito contro le forze dell'ordine ed è stato denunciato per resistenza e oltraggio. Il murale, nonostante le resistenze, è stato comunque cancellato dagli inservienti della Napoli Servizi.
Oggi è invece attesa la decisione del Tar sulla vicenda del murale sorto ai Quartieri Spagnoli per Ugo Russo che tanto ha suscitato clamore negli ultimi mesi. In caso di sentenza avversa al ricorso anche l'enorme gigantografia del 15enne baby-rapinatore potrebbe fare la stessa fine di tutti gli altri così come è stato deciso ormai due mesi fa da un apposito tavolo in prefettura alla presenza di tutte le autorità riunite dal prefetto Marco Valentini.