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Zelensky, la posizione di Michel
Della questione se ne parlerà probabilmente al vertice europeo informale convocato a Parigi per la prossima settimana, ma difficilmente si riuscirà ad andare oltre le dichiarazioni di solidarietà e apertura alle prospettive europee dell'Ucraina nonostante il sostegno ribadito anche oggi con grande enfasi, durante i loro interventi in plenaria, dai presidenti della Commissione europea Ursula von der Leyen e del Consiglio Europeo Charles Michel. Quest'ultimo ha auspicato che l'Ue «sia all'altezza del momento» sebbene il tema dell'allargamento sia tra i più complessi e una posizione unanime dei Paesi membri ancora non ci sia. Ma per l'Unione, ha sottolineato von der Leyen, «questo è il momento della verità» poiché in questo frangente «non è in gioco non solo il destino dell'Ucraina, ma anche il nostro». Il sostegno dell'Eurocamera alla causa dell'Ucraina e alle sue aspirazioni europee, per le quali si sono spese oggi anche Polonia e Ungheria con varie iniziative diplomatiche, ha avuto una rappresentazione plastica durante il discorso di apertura della riunione tenuto dalla neo presidente, la popolare maltese Roberta Metsola. Le sue parole di apprezzamento per l'Ucraina, il coraggio del suo popolo e per Zelensky sono state accolte con una standing ovation dall'emiciclo.
La risoluzione
Nella risoluzione approvata, il Pe, oltre a dirsi in favore della concessione a Kiev dello status di Paese candidato, ha chiesto sanzioni più severe contro la Russia e ha intimato al Cremlino di porre immediatamente termine a tutte le attività militari in Ucraina. Gli europarlamentari hanno anche richiamato la Federazione russa al rispetto degli obblighi che derivano dalle leggi internazionali sottoscritte e dai rischi di un'escalation nucleare del conflitto. Sulla crisi dell'Ucraina i gruppi politici del Pe hanno mostrato una rara compattezza. Tra i voti contrari alla mozione c'è da registrare comunque quello dell'ex parlamentare leghista Francesca Donato, mentre i sui ex compagni di partito si sono espressi a favore.
Così Bruxelles
Tuttavia il capodelegazione di Identità e democrazia Marco Zanni ha tenuto a denunciare come da parte dei gruppi S&D e Renew sia stato posto il veto sull'adesione di Id alla risoluzione unitaria. Dopo l'approvazione della mozione, davanti alla sede dell'Europarlamento di Bruxelles si è svolta una cerimonia di solidarietà a cui hanno partecipato decine di parlamentari insieme a cittadini ucraini e a numerose persone che hanno voluto dare il loro sostegno alla causa degli ucraini. È invece giunta da Strasburgo, per l'esattezza dalla Corte europea per i diritti umani che fa capo al Consiglio d'Europa, un'altra censura al comportamento della Russia. La Corte ha infatti accolto la richiesta presentata con procedura d'urgenza dall'ambasciatore ucraino ed ha intimato alla Russia di astenersi dal condurre attacchi militari contro i civili e gli edifici che ospitano le abitazioni, gli ospedali e le scuole.
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«Fermate i bombardamenti e trattiamo»
Zelensky ha anche rilasciato un'intervista esclusiva a Cnn e Reuters, nella quale ha chiesto alla Russia di «fermare i bombardamenti e sedersi a trattare». Poi sulla guerra ha aggiunto: «Non si tratta di trascinare i paesi della Nato in guerra. La verità è che tutti sono stati trascinati in guerra da tempo e sicuramente non dall'Ucraina, ma dalla Russia: è in corso una guerra su larga scala. Se l'Ucraina cadrà, vi ritroverete le truppe russe ai confini della Nato».