«I piani della Russia non includono l'occupare l'Ucraina». Queste le parole di Vladimir Putin, che poco prima delle 6 di mattina ha annunciato l'inizio di un'offensiva attesa da giorni.
Guerra Russia-Ucraina, diretta. Più di 40 soldati e 10 civili uccisi. Truppe da Bielorussia e Crimea
Odessa e Mariupol, gli sbocchi sul mare
Si tratta delle due cittadine che permettono a Kiev di avere accesso al Mar Nero: Mariupol è uno dei maggiori porti al mondo per l'export di grano, mentre Odessa è il più grande porto marittimo dell'Ucraina e uno dei più importanti del bacino marittimo. Il suo traffico commerciale ha numeri imponenti: 40 milioni di tonnellate di merci, 15 milioni di materie solide e 25 milioni di liquidi.
La strategia di Putin
E non è un caso se Putin ha parlato qualche giorno fa di "punire i responsabili della strage di Odessa": il massacro di almeno 48 persone tra contrari al nuovo governo filo-europeista e simpatizzanti filo-russi avvenuto nel 2014 ad opera di estremistri della destra ucraina. Un messaggio che sarebbe in realtà un segnale della strategia segreta del presidente russo. Se isolare Mariupol significherebbe ricongiungere il Donbass alla Crimea, russa dal 2014, Odessa restituirebbe alla Russia l'intera costa del Mar Nero.
L’accesso al mare, inoltre, significa per l'Ucraina libertà di comunicazione, attraverso il Mar Nero verso il Mare Mediterraneo. Bloccare tale accesso vuol dire impedire navigazione marittima e traffici commerciali: di fatto imprigionare il Paese all'interno dei propri confini togliendo una delle fonti di ricchezza.