L'esercito russo ha colpito anche un prete ortodosso ucraino che, nei mesi precedenti, aveva lasciato il Patriarcato di Mosca per unirsi alla Chiesa ortodossa ucraina vedendo le insopportabili benedizioni del Patriarca Kirill e le parole di sostegno alla guerra scatenata da Putin.
Il ferimento
Padre Mikola Palyahniuk è stato raggiunto da colpi di artiglieria mentre stava svolgendo azioni umanitarie nella sua parrocchia, pronto a portare aiuti, generi di prima necessità e sostegni agli sfollati nella zona allagata dalla diga di Kakhovka. La storia di questo prete di 72 anni la ha raccontata l'inviato di Avvenire, Nello Scavo che aveva incontrato solo qualche giorno prima in una zona totalmente impraticabile, con le case ancora sommerse così come le strade, negozi, magazzini.
La "conversione"
Palyahniuk, racconta Scavo, si era convinto a unirsi alla chiesa ortodossa ucraina, dopo aver visto la spietata occupazione russa a Kherson. «Era in mezzo alla sua gente, che ha perso tutto e che più di tutto si domanda se potrà mai tornare a seminare la terra. Le carcasse degli animali affogati e gli sversamenti a monte di una sessantina di fabbriche chimiche, con i sistemi di filtraggio saltati che avveleneranno l’intera pianura».