Putin ha inviato un sosia in Daghestan? I dubbi nei selfie con i fan e nel livido all'occhio destro

Il capo del Cremlino apparso in video a Derbent. "Irriconoscibile"

Giovedì 29 Giugno 2023 di Andrea Bulleri
Vladimir Putin si concede ai selfie a Derbent, in Daghestan

Il dubbio corre sul web: ma è davvero lui, Vladimir Putin, o si tratta piuttosto di un sosia? E' la domanda che si è scatenata sui social e tra gli osservatori, dopo che il capo del Cremlino è apparso in un video che immortala la sua visita in Daghestan, una delle repubbliche russe sul mar Caspio.

Per il presidente russo, quello di oggi è infatti il primo viaggio all'estero dopo il presunto tentativo di golpe da parte del numero uno Wagner Evgheny Prigozhin. 

Ma Putin, hanno fatto notare in molti, è apparso molto diverso da come si era abituati a vederlo finora. Nell'aspetto, ma soprattutto nel comportamento. A scatenare il dubbio che quello apparso in Daghestan non fosse il "vero" leader del Cremlino, infatti, è stato soprattutto il fatto che Putin non si sia risparmiato bagni di folla tra i suoi sostenitori. Eccolo mentre stringe mani, nella città di Derbent. Eccolo concedersi a più di un selfie a pochi centimetri di distanza da decine di persone, abbracciando affettuosamente e perfino baciando qualcuna di loro. 

Un Putin inedito

Un Putin inedito, secondo molti, dal momento che - per evidenti ragioni di sicurezza - il leader del Cremlino non èsolito mantenere una certa distanza di sicurezza dai suoi fan più accaniti. Talvolta, persino dagli interlocutori ufficiali. A far notare la stranezza sono stati per primi giornalisti ed esperti di Russia: Steve Rosenberg, corrispondente della Bbc, si è chiesto ad esempio perché Putin fosse «così poco simile a Putin», ossia «vicino alla folla» e «personale». Ma se Max Seddon, corrispondente del Financial Times, ha notato come «l’apparizione di Putin davanti a una folla adorante» potesse sembrare forse una risposta «al modo in cui la Wagner è stata accolta a Rostov», c'è chi insiste con la teoria del sosia. 

A farlo è tra gli altri il politologo Oleksiy Holobutsky. Che su Twitter ha fatto notare alcune differenze fisiche di questo "nuovo" Putin. Troppo magro, rispetto a quello che tutti erano abituati a vedere. Inoltre, Putin a Derbent «era molto attivo, allegro e spesso rideva, ed entrambe le sue mani funzionavano bene», a differenza di quanto accaduto nelle scorse settimane. «La balbuzie totale nelle parole e lo sbadiglio che tutti hanno notato nelle riunioni ufficiali per un paio di settimane è completamente scomparsa», scrive Holobutsky. Che fa notare pure quello che riconosce come un livido vicino all'occhio destro.  

La teoria del "doppione"

Su Telegram, spiccano poi i messaggi di Anton Gerashenko, consigliere del ministero dell'Interno ucraino, sostenitore della tesi di un "doppione". Mentre nei siti specializzati abbondano foto che accostano i volti di Putin immortalati in diverse circostanze, alla ricerca di elementi che supportino una tesi o l'altra. Del resto quella dei "sosia" dello zar non è una teoria nuova. Secondo Andriy Yusov, portavoce dell'agenzia di intelligence militare ucraina, lo zar è solito utilizzare delle controfigure in determinati eventi. Già nei mesi scorsi sono stati avanzati dubbi sull'autenticità di Putin in contesti pubblici, dalla visita a Mariupol e Kherson, oppure durante un incontro ravvicinato con gli studenti a Mosca.

E pochi giorni fa è stato anche un ex deputato russo, Viktor Alksinis, a rilanciare questa pista: secondo Alksinis, nei giorni scorsi il presidente russo si sarebbe trovato in due luoghi nello stesso momento. Alle 12,03 infatti avrebbe partecipato sia al Consiglio di sicurezza della Federazione russa, (dove sarebbe rimasto nei minuti successivi, secondo alcuni lanci di agenzie della Tass), ma in contemporanea sarebbe stato visto ai Giardini di Alessandro, per deporre una corona alla tomba del milite ignoto. Il mistero insomma, almeno a leggere i commenti degli osservatori, si infittisce. 

Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA