La portaerei Eisenhower punta lo stretto di Hormuz (e sale la tensione Usa-Iran): perché l'accesso al Golfo Persico può portare all'escalation

Ike ha attraversato il Canale di Suez il 4 novembre e ha transitato sulla Bab el Mandeb nel Golfo di Aden durante il fine settimana

Venerdì 17 Novembre 2023 di Simone Pierini
La portaerei Eisenhower punta lo stretto di Hormuz (e sale la tensione Usa-Iran): perché l'accesso al Golfo Persico può portare l'escalation

La portaerei USS Dwight D. Eisenhower si sta avvicinando al Golfo Persico.

Secondo gli osservatori della nave, Ike (questo il suo "nome di battaglia") e la sua scorta sono stati avvistati appena fuori dallo Stretto di Hormuz nel Golfo di Oman. Un funzionario della difesa ha confermato la posizione della portaerei all'USNI News, ma non ha voluto confermare il prossimo ingresso nel Golfo Persico. Se il gruppo d’attacco passasse attraverso lo Stretto di Hormuz sarebbe la prima volta che una portaerei statunitense salperebbe nel Golfo Persico dai tempi della USS Nimitz alla fine del 2020.

 

La missione della Eisenhower

La Eisenhower è partita il 14 ottobre dalla stazione navale di Norfolk. Inizialmente il gruppo d'attacco avrebbe dovuto stabilirsi nel Mar Mediterraneo e dare il cambio alla USS Gerald R. Ford. Tuttavia gli Usa hanno cambiato piano e l'hanno indirizzata verso il Golfo Persico. Ike ha attraversato il Canale di Suez il 4 novembre e ha transitato sulla Bab el Mandeb nel Golfo di Aden durante il fine settimana. 

La tensione Usa-Iran

Lo stretto di Hormuz rappresenta il collo di bottiglia tra l'Oceano Indiano e il Golfo Persico controllato in parte dall'Iran. Per questo i movimenti della Eisenhower non sono passati inosservati. La mossa di deterrenza attuata dagli Usa nei confronti dell'Iran ha fin qui mantenuto Teheran in una posizione di attesa nell'ambito del conflitto in corso in Israele. Ma la tensione in Medio Oriente è sempre alta. E questa ultima posizione della Ike sembra averla alimentata. Non è un caso l'attacco subito dalla base militare statunitense di Tell Baydar in Siria, colpita da razzi sparati da forze filo-iraniane nella regione.

La nave spiata dall'Iran

Lo scorso sei novembre Iran ha voluto mandare un avvertimento agli Usa, mostrando un video filmato con un drone che ha immortalato la Eisenhower e tutta la sua potenza di fuoco al momento del suo avvicinamento nel Golfo Persico. «Vi osserviamo, da molto vicino», è il messaggio che ha voluto sottointendere Teheran. Il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica ha rivendicato la proprietà del video filmato dal drone: «Ora che la Uss Dwight D. Eisenhower (CVN 69) è arrivata nella regione vale la pena notare che abbiamo scattato foto di alta qualità di questa portaerei nel «Golfo Persico, senza che la Marina americana se ne rendesse conto». Il drone iraniano ha immortalato la regina del mare Usa con tutto il suo arsenale. «Se non ricevessero aiuti militari e politici dagli Stati Uniti, il regime sionista non sarebbe in grado di continuare (le operazioni nella Striscia, ndr). Gli americani, nel vero senso della parola, sono complici dei crimini commessi dai sionisti a Gaza». Ha dichiarato ieri la Guida Suprema dell' Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, nel corso di un incontro a Teheran con il primo ministro iracheno, Mohammed Shia al-Sudani.

I messaggi incrociati

Nel giorno in cui il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha affermato di aver inviato messaggi agli Stati Uniti di non voler una guerra su ampia scala con i rivali americani, combattenti iracheni filo-iraniani hanno lanciato razzi sulla base militare Usa di Tell Baydar, nel nordest della Siria, vicina ad altre postazioni americane nel paese arabo martoriato da più di 12 anni di guerra intestina e regionale. Poche ore prima, l'aviazione di Israele aveva colpito alla periferia di Damasco presunti depositi degli Hezbollah libanesi, anch'essi alleati dell'Iran, uccidendo almeno due miliziani, entrambi di nazionalità non siriana. Su questo il ministro degli Esteri siriano Faysal Miqdad, che rappresenta un potere sostenuto militarmente e politicamente sia dalla Russia che dall'Iran, ha messo in guardia Israele dallo «spingersi troppo lontano con i suoi attacchi sul suolo siriano». In serata, non meglio identificati uomini armati hanno lanciato ordigni contro la base 'Imam Ali' dei pasdaran iraniani nel distretto siriano di Abukamal, al confine con l'Iraq. L'Iran assicura di non avere suoi uomini dispiegati in questo angolo di territorio tra Siria e Iraq. Ma oltre l'Iraq e il Golfo, nei pressi di Hormuz si è avvicinata la portaerei americana Eisenhower. Sono tre anni che una portaerei Usa non entrava in quelle acque, lambendo le coste dell'Iran. Un eventuale attraversamento dello stretto da parte della Eisenhower, assieme alla presenza nel Mediterraneo orientale di altre navi da guerra statunitensi, potrebbe costituire un precedente esplosivo nell'attuale contesto di tensione. «Crediamo che il dispiegamento di portaerei Usa nella regione non costituisca un punto di forza per gli Stati Uniti. Crediamo invece che ciò li renda più esposti a possibili attacchi», ha avvertito il capo della diplomazia iraniana Abdollahian. Lo stesso ministro ha però assicurato di aver dato garanzie agli Stati Uniti che «l'Iran non vuole che la guerra si allarghi».

Il conflitto allargato

Eppure, ha aggiunto, «visto l'approccio adottato dagli Usa e da Israele nell'area, se i crimini contro la popolazione di Gaza e della Cisgiordania non si fermano, allora ogni possibilità potrebbe essere considerata, e un conflitto più ampio potrebbe rivelarsi inevitabile». Solo poche ore fa il generale iraniano Esmail Qaani, a capo della Brigata Qods dei Guardiani della Rivoluzione iraniana (i pasdaran), aveva inviato una «lettera aperta» ai combattenti di Hamas e a quelli di Hezbollah affermando che Teheran «farà tutto il necessario per questa storica battaglia» e che il cosiddetto 'Asse della resistenzà, in riferimento all'alleanza tra Iran e gli altri gruppi armati anti-israeliani, «non permetterà al nemico di raggiungere i suoi obiettivi in Palestina e, in particolare, nella Striscia di Gaza». Per tutta la giornata sono continuati intensi gli scambi di fuoco tra gli Hezbollah libanesi e l'esercito israeliano. E media di Beirut hanno riferito dell'uso da parte di Israele di bombe al fosforo, vietate dal diritto internazionale in aree abitate da civili, lungo la fascia di territorio libanese più prossima alla linea del fronte.

Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 08:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA