Bianchi, ricchi e di buona famiglia. Secondo i dati diffusi riguardo alle ammissioni 2010-2015, l'Università di Oxford apre le sue porta soltanto alle classi sociali più privilegiate. Un carattere classista che però sembra destinato a cambiare.
L'università -insieme a Cambridge - pilastro dell'eccellenza accademica britannica (e mondiale) promette «un cambiamento radicale» nelle procedure di ammissione. L'obiettivo è di garantire entro il 2023 una quota minima di iscrizioni «del 25%» agli «studenti più poveri» e provenienti da un retroterra svantaggiato. Decisa a fronteggiare le accuse di elitarismo Oxford nota come gli ultimi dati abbiano fatto segnare un record di ingressi di giovani provenienti da scuole pubbliche (il 60,5%). Tuttavia, ammette che c'è ancora molto da fare per offrire pari opportunità a chi è vittima del gap sociale. «Vogliamo accelerare il cammino verso una diversificazione» dei nostri studenti, ha annunciato la professoressa Louise Richardson, vice-chancellor (rettore) dell'ateneo, illustrando il progetto.
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