Il dramma di Pylos: un video girato da un membro della prima nave commerciale che si è avvicinata al peschereccio dei migranti naufragato in Grecia metterebbe in discussione la versione della Guardia costiera ellenica.
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Il meteo, dunque, avrebbe favorito un intervento di salvataggio, mentre la quasi immobilità del mezzo si scontrerebbe con la versione della Guardia costiera secondo la quale i migranti stavano proseguendo mentre rifiutavano i soccorsi greci.
La nave si sarebbe trovata nella cosiddetta situazione di distress, ovvero difficoltà, che avrebbe dovuto portare all'intervento dei soccorsi. Il portavoce della Guardia costiera Nikos Alexiou, inoltre, aveva negato l'esistenza di immagini precedenti alla tragedia.
Atene intanto chiede l'assistenza di Europol per le indagin. L'inchiesta è incentrata su nove presunti scafisti sopravvissuti, tutti egiziani di età compresa fra i 20 e i 40 anni. Uno di loro è ancora in ospedale. Sono stati indicati come membri dell'equipaggio da altri sopravvissuti. Uno di loro ha ammesso di essere stato pagato per lavorare a bordo mentre gli altri negano le accuse. Sono accusati di omicidio colposo, traffico di esseri umani e di fare parte di una organizzazione criminale, una struttura che ha organizzato 18 passaggi pericolosi dalla costa libica all'Italia negli ultimi mesi. Tutti i profughi a bordo avevano versato fra i 5mila e i 6mila euro per il passaggio.