Mar Rosso, la ​"guerra ombra" dell'Iran: nuovi attacchi dai ribelli, Stati Uniti e Gran Bretagna pronti a colpire lo Yemen

L'operazione difensiva contro i ribelli yemeniti che mettono a rischio il commercio in una delle rotte più importanti al mondo

Giovedì 4 Gennaio 2024 di Lorenzo Vita
Mar Rosso, nuovi attacchi dagli Houthi: Stati Uniti e Gran Bretagna pronti a colpire lo Yemen

«Gli attacchi Houthi in corso nel Mar Rosso sono illegali, inaccettabili e profondamente destabilizzanti e non esiste alcuna giustificazione legale per prendere di mira intenzionalmente navi da guerra e navi civili». Sono queste le parole della dichiarazione congiunta con cui Stati Uniti, Australia, Bahrein, Belgio, Canada, Danimarca, Germania, Italia, Giappone, Olanda, Nuova Zelanda e Regno Unito hanno riaffermato il loro impegno nel Mar Rosso.

Una missione che per Washington ha anche un nome, Prosperity Guardian, e che tra alcune difficoltà più o meno preventivabili, sta assumendo le forme di un'operazione militare che ha l'obiettivo di frenare una crisi che mette a rischio il commercio in una delle rotte più importanti del mondo.

 

La minaccia Houthi

La sfida è complessa, perché gli Houthi, la milizia sciita dello Yemen, hanno mostrato di essere un avversario abile e ben armato. Ieri, il Comando centrale delle Forze armate statunitensi ha comunicato che la sera del 2 gennaio sono stati lanciati ben due missili balistici antinave e che diverse navi avevano «segnalato la caduta dei missili nelle acque circostanti». E a confermare il desiderio degli Houthi di mostrare i muscoli, nella stessa giornata è intervenuto un portavoce del gruppo, Yahya Saree, che ha rivendicato l'attacco al mercantile "Cma Cgm Tage" e avvertito che «qualsiasi attacco americano non rimarrà senza risposta». Una minaccia che fa riferimento all'ultima operazione Usa nel Mar Rosso, quando tre barchini della forza yemenita sono stati affondati dalle unità della Us Navy, e che dimostra anche come la milizia sciita si senta forte, in grado di essere una pericolosa spina nel fianco del commercio globale e anche un prezioso alleato per l'Iran. Del resto, Teheran, coinvolta in quella che gli analisti considerano una "guerra ombra" contro Israele e gli Stati Uniti, ha deciso di inviare un segnale chiaro sull'importanza che dà al Mar Rosso.

 

I rischi

La Marina iraniana ha infatti schierato in quel bollente specchio d'acqua il cacciatorpediniere Alborz: messaggio che serve non solo a rafforzare l'immagine della Repubblica islamica come potenza in grado di proiettarsi su più fronti, ma anche a mostrare il legame che c'è tra la sua strategia e il Mar Rosso. Un piano in cui gli Houthi hanno assunto un ruolo sempre più importante, al punto da ricevere anche gli elogi pubblici del segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che ha parlato di «grande salto di qualità». Gli Stati Uniti si interrogano da tempo su quale possa essere la soluzione migliore a questa escalation. I media hanno rivelato le pressioni sulla Casa Bianca per un eventuale attacco in Yemen che privi gli Houthi dei siti di lancio e degli arsenali, ma il presidente Joe Biden sembra poco convinto. Il rischio che le fiamme della crisi divampino in tutta la regione è alto, e per questo Washington e gli alleati mostrano cautela ma anche fermezza. «Chiediamo la fine immediata di questi attacchi illegali e il rilascio delle navi e degli equipaggi sequestrati in modo illegale» scrivono nella nota i Paesi alleati, e se non termineranno gli attacchi, «gli Houthi si assumeranno la responsabilità delle conseguenze».

Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA