Israele Hamas, 30 caccia militari M-346 costruiti in Italia nei cieli fra Tel Aviv e Gaza. Ruolo e armamenti

L'aeronautica militare israeliana ha comprato dal 2014 gli avanzati velivoli per l'addestramento della Leonardo che possono essere trasformati in jet da attacco

Mercoledì 11 Ottobre 2023 di Paolo Ricci Bitti
Israele Hamas, 30 caccia militari M-346 costruiti in Italia nei cieli fra Tel Aviv e Gaza. Ruolo e armamenti

M-346: una squadriglia di 30 aerei militari costruiti in Italia sfrecciano nei cieli di Israele dove l'Israelian air force schiera i caccia F-15, F-16 e F-35 di matrice americana oltre ai missili antimissili del sistema Iron-Dome, tutto israeliano, incaricato di abbattere i missili lanciati da Hamas dalla Striscia di Gaza. Ma che cosa ci fanno quei caccia "made in Italy" in uno scenario considerato bellico, un tipo di scenario che non vede in azione velivoli "made in Italy" o dell'aeronautica militare italiana da quando gli ultimi Amx hanno lasciato l'Afghanistan oltre due anni fa? 

Sì, i nostri Tornado, Eurofighter  e F-35 sono costantemente impegnati in operazioni di air policing (pattugliamenti di polizia) per conto della Nato anche attorno ai confini dell'Ucraina e della Russia così come Eurofighter e Tornado dell'Am hanno fatto base in Kuwait per il pattugliamento dell'Iraq, ma intanto tutti questi velivoli, a differenza dell'M-346, sono solo in parte "made in Italy" sia come progettazione (Tornado, Amx ed Eurofighter) sia come costruzione mentre l'F-35 è totalmente americano come progettazione mentre parte dell'assemblamento avviene in Italia.

E poi queste operazioni di air policing non prevedono di sconfinare nei cieli dei paesi impegnati nei conflitti.

Confini che nel caso della crisi attuale in Medio Oriente sono assai più impalpabili anche rapportati a distanze molto ristrette. Il caso dell'M-346 assume quindi rilievi di unicità anche se va detto che al momento non risulta che la possente aeronautica militare israeliana, la più massiccia dell'area, forte di 1.180 velivoli (rispetto a circa 800 dell'aeronatica militare italiana) di cui almeno 300 da combattimento, abbia usato questi velivoli italiani in missioni belliche.

Perché? Perché l'aereo "trainer" battezzato Master, nato Alenia - Aermacchi e ora Leonardo, è stato comprato in 30 esemplari (dai 20 ai 26 milioni di dollari il costo) con lo scopo di addestrare il piloti israeliani destinati alla linea caccia. 

Le origini

Ma anche l'M-346 della Leonardo non ha una matrice "internazionale"? Sì, anzi no: è vero che il progetto iniziale, ormai 30 anni fa, venne messo già insieme alla russa  Yakovlev, ma poi le strade si divisero nettamente ed è per questo che si puà considerare tutto italiano il Master che effettuò il primo volo nel 2004 e che ben presto iniziò a incassare commesse da numerosi paesi fra i quali appunto Israele che al momento è il paese che dispone della flotta più corposa, Italia compresa. Così va registrato anche il record del 18 dicembre 2008 quando un M-346 pilotato da Quirino Bucci superò la barriera del suono raggiungendo sul mar Ligure la velocità di 1.255 chilometri orar (Mach 1,15), impresa riuscita per un aereo progettato e costruito in Italia solo una volta in precedenza, ovvero l'Aerfer  Sagittario II nel 1956.

Un biglietto da visita che ha spinto anche Grecia, Polonia e Singapore ha ordinare e ad avere già in linea gli M-346 mentre altri paesi hanno formalizzato o stanno formalizzando ordini che potrebbe rendere possibile l'obbiettivo di produrre e vendere almeno 600 esemplari, compresa l'ultima versione, M-346 FA (Fighter Attack), quella armata che, come sa bene l'aeronautica militare israeliana, è facilmente assemblabile grazie a un kit che permette di installare velocemente mitragliatrici anche da 20 millimetri, un cannoncino da 30 millimetri, sistemi di ancoraggio e sgancio di bombe e pod subalari per missili aria-aria o aria-terra.

M-346 FA
 

Il jet della Leonardo, che gli israeliani hanno battezzato "Lavi", dispone di due motori (cosa che ai piloti piace sempre un sacco perché due propulsori sono meglio di uno) Honeywell F-124-GA-200 che gli permettono di raggiungere quasi 1.100 chilometri orari con una tangenza di quasi 14mila metri e un'autonomia di quasi 2mila chilometri. E' lunga poco meno di 12 metri e ha un'apertura alare di 10, al decollo pesa 10 tonnellate.

Gli israeliani sono così entusiasti del caccia leggero italiano che due anni fa hanno stretto un accordo con la Grecia del valore di 1,6 miliardi di dollari che consiste nella fornitura da parte di Leonardo di 10 velivoli, di simulatori e di tutto ciò che serve per allestire una scuola di volo.

Ed è sempre l'M-346 che innerva l'appena inaugurata International Flight Training School (Am e Leonardo) in Sardegna: un avanzato centro di addestramento che vedrà alternarsi negli hangar gli attuali 18 velivoli dell'Aeronautica militare italiana e 4 della stessa Leonardo. Dietro ai banchi e alla cloche piloti italiani e dei numerosi paesi (Germania, Austria, Qatar, Giappone, Singapore, Regno Unito, Spagna, Ungheria, Olanda, Arabia Saudita) che hanno già effettuato o prenotato i corsi di volo. 

Il parere degli israeliani

Come si legge nel blog beforeflight.net, l'aeronautica militare israeliana ha comprato gli M-346 di Leonardo "perché abbiamo scoperto che, alla fine, era il miglior aereo che rispondesse ai 150 criteri che avevamo stabilito per sostituire gli A-4 Skyhawk. Così ne abbiamo ordinato 30 esemplari: il primo ci è stato consegnato nel 2014". 

Il collaudatore Avi Maor (migliaia di ore su F-4, F-15 e F-16) spiega: "Se guardi alle prestazioni e al modo in cui voli con esso, realizzi che si tratta di un aereo totalmente nuovo. Puoi insegnare tutto al tuo allievo. Non hai restrizioni a causa dell’aereo. Dopo l'addestramento sul Leonardo M-346 i giovani piloti passano direttamente agli aerei da caccia più avanzati. Il grande vantaggio dell'M-346 è che puoi effettuare tutte le missioni, anche quelle operative, anche quelle più estreme che prevedono sollecitazioni fino a 9G (il pilota viene schiacciato sul seggiolino da una forza pari a 9 volte il suo peso, ndr). Elogiata anche la variante da combattimento del velivolo, l’M-346FA, che in configurazione completa ha volato la prima volta nel 2020.
 

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 14:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA