Indi Gregory, il papà: «Appello rifiutato? Disgustati da nuovo calcio sui denti, non smettiamo di lottare»

I legali: dopo la pronuncia di oggi, si lavora ad altri percorsi, che valuteranno da qui fino a lunedì

Venerdì 10 Novembre 2023
Indi Gregory, il papà: «Appello rifiutato? Disgustati da nuovo calcio sui denti, non smettiamo di lottare»

«Appello rifiutato? Siamo disgustati da nuovo calcio sui denti, non smettiamo di lottare». Così il papà di Indi Gregory alla notizia della decisione dei giudici inglesi di rifiutare l'appello dei genitori per impedire il distacco dalle macchine che la tengono in vita. Indi Gregory è affetta da una gravissima patologia mitocondriale che la comunità medica internazione considera come sindrome incurabile, tanto che la piccola è in vita soltanto grazie alle macchine.

La reazione del papà di Indi Gregory

«Claire e io siamo ancora una volta disgustati da un'altra decisione unilaterale dei giudici e del Trust.

Il mondo intero sta guardando ed è scioccato da come siamo stati trattati. Questo sembra come l'ultimo calcio nei denti. Non rinunceremo a lottare per la possibilità di nostra figlia di vivere fino alla fine». Sono le dichiarazioni amareggiate di Dean Gregory, papà della piccola Indi, dopo l'udienza di oggi che si è conclusa con un no dei giudici a tutte le richieste avanzate. A diffonderle è stata l'organizzazione Christian Concern, che sta supportando genitori della bimba di 8 mesi affetta da una grave e rara malattia mitocondriale per la quale è stata confermata la sospensione dei supporti vitali. «Claire ed io - sottolinea papà Dean - abbiamo sempre desiderato ciò che è nel migliore interesse di Indi. Lei ha diritti umani e volevamo che ricevesse le migliori cure possibili. Se il Regno Unito non ha voluto finanziarlo, perché non può andare in Italia e ricevere le cure e l'assistenza che lo straordinario primo Ministro e il Governo italiano hanno offerto?», chiede il papà ribadendo di voler continuare a lottare.

I legali: al lavoro per altri percorsi

I legali della famiglia Gregory fanno sapere che, dopo la pronuncia di oggi, si lavora ad altri percorsi, che valuteranno da qui fino a lunedì, data fissata dal giudice inglese per il distacco delle macchine che tengono in vita la piccola Indi Gregory. Lo rendono noto Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, e l'avvocato Simone Pillon, che stanno seguendo gli sviluppi del lato italiano della vicenda in contatto con i legali inglesi e la famiglia della piccola. 

 

Il termine ultimo

I giudici inglesi, spiegano Coghe e Pillon, hanno deciso per l'estubazione di Indi Gregory, rifiutando l'autorizzazione al ricorso e un possibile cambio di giurisdizione in favore del giudice italiano. Il termine ultimo è stato fissato per lunedì prossimo, ma non si sa ancora l'orario preciso. Su questi dettagli si attendono ulteriori sviluppi.

La posizione dei giudici inglesi

Il giudice inglese Peter Jackson ha definito l'intervento italiano per il caso di Indi Gregory ai sensi della Convenzione dell'Aia, «non nello spirito della Convenzione». I giudici hanno inoltre affermato che i tribunali inglesi sono nella posizione migliore per valutare «l'interesse superiore» della bambina, quindi non è necessario un tribunale italiano. Lo rendono noto Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, e l'avvocato Simone Pillon, che stanno seguendo gli sviluppi del lato italiano della vicenda in contatto con i legali inglesi e la famiglia Gregory.

Ultimo aggiornamento: 20:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA