Fauda, gli attori Halevi e Amedi combattono con l'esercito israeliano. La produttrice: «Abbiamo sospeso la quinta stagione»

Le star della serie chiamate alle armi: ma questa volta non è una fiction

Martedì 10 Ottobre 2023 di Paolo Travisi
Fauda, gli attori Halevi e Amedi combattono con l'esercito israeliano. La produttrice: «Abbiamo sospeso la quinta stagione»

Fauda è la serie israeliana più conosciuta al mondo. I protagonisti sono gli agenti sotto copertura dell’unità Mista’arvim, che combattono i terroristi di Hamas e possono contare sulla più raffinata macchina da guerra dei servizi di difesa israeliani: i Duvdevan. In Fauda, finzione e realtà sono come due ampolle di una clessidra, in cui è impossibile separare i granelli di sabbia: fiction e mondo vero. E adesso la realtà prevale, tanto che due attori, Tsahi Halevi, Naor nella serie israeliana, e Idan Amedi, che nella terza stagione ha interpretato Sagi, «sono tornati nell’esercito», racconta Sharon Levi, managing director degli Yes Studios, la società di produzione dello show. Ma anche chi ha scritto la serie ha combattuto nell’esercito dello stato ebraico e conosce ogni singola piega dell’orrore perpetrato da Hamas. Lior Raz, coautore e tra i protagonisti, prima di diventare Doron Kabilio, ufficiale dell’unità antiterrorismo di Fauda, è stato nel corpo scelto dei Duvdevan; Avi Issacharoff, giornalista del Times of Israel e corrispondente per gli affari arabi e palestinesi per Haaretz, è un profondo conoscitore del conflitto israelo-palestinese.

Insieme hanno ideato la serie che è andata in onda in Israele nel febbraio del 2015 sulla rete televisiva Yes Oh e, quasi un anno dopo, è stata distribuita su Netflix. Il mix di azione molto realistica e contenuti da thriller politico, oltre alle ambientazioni nei territori ad alta tensione ai confini con la Striscia di Gaza, ha decretato il successo di Fauda, che nel 2022 è andata in streaming con la quarta stagione, e c’è una quinta in cantiere, che ora è stata sospesa.

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LA PAURA

Fauda in arabo significa caos, quello in cui è sprofondato Israele in questi giorni, dopo l’attacco barbaro dei terroristi di Hamas, ma al telefono con Sharon Levi sentiamo silenzio. Un silenzio che fa paura. «Ora sono in casa, a circa 20 minuti da Tel Aviv, sto cercando di lavorare, ma da ieri sento spesso le sirene, per fortuna in casa abbiamo una safe room dove possiamo ripararci, ma il mio cuore è per gli innocenti che sono stati uccisi e torturati, i bambini di nove mesi e due o tre anni rapiti, gli anziani sopravvissuti all’Olocausto, trascinati fuori dalle case in pigiama. È il peggiore degli incubi», racconta con un’apparente calma Levi, che da circa 20 anni lavora nell’industria televisiva in Israele e che non immaginava l’incubo di queste ore. «Siamo abituati agli incidenti militari sulla Striscia di Gaza, a sentire le sirene, il lancio dei missili, ma questa è una guerra effettiva. Siamo scioccati da quello che le bestie criminali di Hamas hanno fatto a quei ragazzi che stavano facendo festa, ascoltando musica. Li hanno uccisi, hanno preso i loro cellulari per scattare loro foto, li hanno spogliati, hanno stuprato persino i cadaveri e poi dagli account social di quei ragazzi hanno postato i video dell’orrore» racconta Levi, che per un secondo ferma le parole. Si sente un cane abbaiare, un brivido di paura. Per fortuna non è nulla, ma Sharon – e come lei tanti israeliani – ha molte domande a cui non trova risposta. «Come hanno fatto centinaia di terroristi ad entrare dai confini dal sud e dal nord? Per ore hanno fatto quello che volevano e nessuno li ha fermati. Come è stato possibile che entrassero con armi, motociclette, auto? Dovranno dircelo».

La conversazione telefonica va su Fauda, che in un episodio della terza stagione raccontava proprio del salvataggio di due ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza. Oggi sono centinaia gli ostaggi presi da Hamas, che l’esercito dovrà liberare, forse proprio il corpo speciale dei Duvdevan. «La nostra nazione non negozia con i terroristi, loro non sono umani, non sono persone con cui poter parlare» dice Sharon, con preoccupazione evidente, perché anche suo figlio è nell’esercito: «Ha 20 anni è un sergente, lavora in una base, ma spero che non lo mandino in prima linea». Intanto Lion Raz, il protagonista della serie, talmente popolare da essere stato chiamato da Ridley Scott per Il Gladiatore 2, sui social ha condannato l’attacco di Hamas. Ma nel cast di Fauda c’è chi ha fatto di più: «Tsahi Halevi che ha partecipato alla prima stagione di Fauda e Idan Amedi, attore e cantante che nella terza stagione ha interpretato Sagi, sono tornati nell’esercito. Nessuno degli sceneggiatori avrebbe mai potuto scrivere una storia come questa», conclude Levi.

Ultimo aggiornamento: 16:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA