Drone russo in Romania. «Frammenti caduti sul territorio di un Paese Nato, inaccettabile»

Sul campo comunque le cose sembrano andare sempre meglio per l'Ucraina

Mercoledì 6 Settembre 2023 di Giuliano Pani
Drone russo in Romania. «Frammenti caduti sul territorio di un Paese Nato, inaccettabile»

Guerra Ucraina, risvolti sempre più preoccupanti nelle ultime ore. Non desta stupore che dentro i confini della Romania siano stati trovati dei detriti che apparterrebbero a un drone di Mosca.

Se l'indagine avviata da Bucarest confermasse l'ipotesi denunciata dal ministero della Difesa, si tratterebbe di una «situazione del tutto inammissibile» e di una «grave violazione della sovranità e dell'integrità territoriale della Romania, uno Stato che fa parte della Nato», ha ammonito il presidente Klaus Iohannis, che fino ad oggi aveva negato il ritrovamento di frammenti di cui aveva parlato Kiev. I resti sono stati recuperati martedì sera nella zona di Plauru, un villaggio sull'altra sponda del Danubio, di fronte al porto ucraino di Izmail, preso di mira dalle forze russe da metà luglio, ovvero da quando Mosca ha deciso di uscire dall'accordo sul grano.

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Bucarest ha informato gli alleati durante la riunione odierna del Consiglio Atlantico, con l'Alleanza che ha espresso «forte solidarietà» al Paese. Gli attacchi russi però non si limitano a prendere di mira bersagli militari. Era già successo al teatro di Mariupol o, più recentemente, con i missili su un ristorante di Kramatorsk. Stavolta l'obiettivo è stato un mercato: un'azione di una «disumanità assoluta», l'ha definita il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La condanna è arrivata unanime anche dall'Unione europea, dalla Casa Bianca, da Parigi e da Berlino, che ha parlato di «attacco all'umanità». Il raid si è consumato tra l'altro proprio nelle ore in cui a Kiev è arrivato il segretario di Stato Usa Antony Blinken, per la terza volta nel Paese. Un blitz a sorpresa nel quale il capo della diplomazia americana ha annunciato un altro miliardo di dollari in aiuti, che secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov dimostrerebbero la volontà degli Usa di continuare la guerra «fino all'ultimo ucraino». Durante la visita il segretario di Stato americano ha elogiato i «buoni progressi» della controffensiva di Kiev. La lenta ma costante avanzata delle forze ucraine è merito anche delle armi che in questi mesi sono arrivate dagli alleati occidentali, specialmente a stelle e strisce. Tank, F-16, bombe a grappolo e, probabilmente, anche le controverse munizioni perforanti all'uranio impoverito, già inviate dalla Gran Bretagna.

Dagli Usa a Kiev munizioni all'uranio impoverito

La notizia che anche gli Stati Uniti si apprestano a fornirle, anticipata qualche giorno fa dai media, è stata confermata oggi dal Pentagono. L'equipaggiamento potrebbe aiutare Kiev ad affrontare quello che Zelensky ha prospettato come «un inverno difficile» per il suo Paese. Sul campo comunque le cose sembrano andare meglio per l'Ucraina. Dopo giorni in cui l'esercito di Kiev rivendicava la presa dello strategico villaggio di Robotyne, sul fronte meridionale nella regione di Zaporizhzhia, oggi è stata la Russia ad ammettere la sconfitta su questo territorio. Ovviamente l'ha fatto a modo suo, giustificando la ritirata come una scelta «tattica». Trincerarsi qui non sembrava «un'opzione praticabile» e per questo avrebbero deciso di spostare le truppe sulle alture attorno. Gli ultimi successi, per il nuovo ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, rappresentano solo l'inizio. Dopo essere stato proposto da Zelensky, Umerov è stato nominato oggi dal parlamento ucraino che lo ha sostenuto con una maggioranza di 338 deputati su 450. Umerov, 41 anni di origine tatara crimeana, ha promesso che Kiev si riprenderà «ogni centimetro dell'Ucraina». Compresa ovviamente la sua Crimea.

Ultimo aggiornamento: 20:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA