La ninna nanna dei terroristi, poiché il male non conosce abisso. Uno schiaffo, un boomerang anche, il gusto acre e doloroso del falso. Un bimbo israeliano in pigiama seduto su un tavolo accanto a un fucile, non sembra sorridere anzi, il volto cupo, spaventato, accudito dai miliziani di Hamas, un neonato in braccio a un altro in divisa, il capo chino sulle spalle dello sconosciuto, che gli dà i colpetti sulle spalle, sì quelli che rincuorano, e che spettano alle mamme, ai papà e agli intimi.
La risposta, macabra più che rassicurante, viene dal video diffuso da Hamas. Nella case vuote e in disordine, piene di giocattoli e normalità perduta, i terroristi si aggirano senza fretta con i bambini in braccio, come a testimoniare che l'operazione è stata chirurgica e ha risparmiato i minori. Spariti nel nulla, nel migliore dei casi. Le immagini non hanno però l'effetto sperato. Quei bambini non sembrano fidarsi di quegli sconosciuti armati dentro la loro casa. Non c'è traccia di volti familiari. Anche quegli abbracci, quella confidenza incutono timore e hanno il sapore acre e acidulo dello sfregio. Così loro appaiono accaldati, gli occhi lucidi, il neonato in culla non smette di piangere. Quello che forse è il fratellino più grande viene preso anche lui in braccio da un miliziano seduto all'esterno di casa, gli accarezza una spalla ma non sembra rassicurarlo. Sul tavolo, bossoli, munizioni, fucili e acqua. Ma niente appare normale, l'odore di morte è nell'aria, il terrore negli occhi evidente. Su un divano sono seduti due terroristi, altri sulle sedie, altri in piedi, mentre quello con un neonato in braccio è ancora in piedi: tenta invano di farlo smettere di piangere. Lo stringe a sè e al fucile. Agghiacciante. Alla fine provano a "ninnarlo" nella culla, sotto gli occhi dell'altro ragazzino. Che osserva diffidente chi si sta prendendo cura di loro. Nuova scena: eccoli tutti e due in braccio a un terrorista, dal volto coperto, tra i due bimbi anche un fucile. Il video prende una piega propagandistica, va inviato un messaggio. Il neonato piagnucola, il grandicello sembra sotto choc.